
Riceviamo e pubblichiamo (con piacere) la replica della Direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento:
Spett. redazione de lavalledeitempli.net
Oggetto: replica (ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa 47/1948) all’articolo: “Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento: apertura Ufficio Pizzo”
In riferimento all’articolo richiamato in oggetto (pubblicato su lavalledeitempli.net in data 16.4.25) si esprimono le considerazioni di seguito riportate da far valere, ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa 47/1948 e s.m.i., quale diritto di replica ai contenuti presenti nel medesimo articolo giornalistico:
“in riscontro ai contenuti richiamati nell’articolo ‘Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento: apertura Ufficio Pizzo’, la Direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento interviene con decisione per stigmatizzare quanto riportato. Da sempre al fianco dei diritti del cittadino e nel pieno rispetto della legalità, si invitano i cittadini, le associazioni e gli operatori degli organi d’informazione a denunciare a questa direzione e agli organi competenti, in maniera circostanziata e non generica, ogni abuso o illecito rilevato o subìto a qualsiasi titolo ed in qualunque forma. La direzione ASP sosterrà ogni segnalazione di questo tipo così formulata perseguendo in tutte le forme ed in maniera mirata possibili reati e loro esecutori. Fa specie invece, dover leggere di un attacco generico ad un intero presidio ospedaliero dove, quotidianamente, sono impegnati energicamente professionisti di grande spessore morale e professionale in seno strutture di alto livello qualitativo. Appare quasi inutile – sottolinea il direttore generale ASP, Giuseppe Capodieci – dover sottolineare che, in luogo di costruttive denunce dettagliate che apporterebbero dei correttivi mirati e delle sanzioni per i responsabili, articoli di questo genere finiscono invece per delegittimare un’intera istituzione, recare un danno d’immagine e, cosa ancora più importante, suscitare ingiustificata sfiducia generica da parte del cittadino nei confronti di un’intera struttura deputata alla tutela della salute collettiva”.
Il Responsabile dell’Ufficio Stampa
dott. Angelo Cinquemani
Il convitato di pietra
Dopo aver pubblicato con piacere la nota dell’Asp di Agrigento, poiché mi dà modo di approfondire ulteriormente con una controreplica, potrebbe apparire quasi inutile dover sottolineare che in passato chi scrive, per altri fatti, ha già presentato costruttive denunce dettagliate che avrebbero dovuto apportare i correttivi mirati, così come sottolinea il direttore generale dell’ASP, come allorquando denunciando una discarica a cielo aperto, all’azienda sanitaria provinciale fu segnalata la pericolosa situazione che si era venuta a creare.
Inutile dover sottolineare come grazie all’inefficienza dell’azienda, che seppur invitata si comportò da convitato di pietra, dopo due anni quella discarica a cielo aperto, ricettacolo di parassiti, roditori e possibile causa di malattie, faccia ancora bella mostra di sé nel centro storico della Capitale della cultura italiana.
Perché dunque rivolgersi a un convitato di pietra che tra conversazioni scintillanti, o meglio scoppiettanti, sarebbe rimasto immobile e silenzioso, come un monumento che ha deciso di partecipare a una cena di gala?
Dica pubblicamente, esimio direttore, così come pubblicamente ha replicato all’articolo, cosa ha fatto l’azienda in due anni in merito alla discarica di via Zuppardo.
“Fa specie invece, dover leggere di un attacco generico ad un intero presidio ospedaliero dove, quotidianamente, sono impegnati energicamente professionisti di grande spessore morale e professionale in seno strutture di alto livello qualitativo”?
Ovvio che l’articolo non riguarda tutti i professionisti a cui accenna il direttore dell’Asp – compreso coloro i quali correttamente operano nel reparto in questione – la cui immagine dovrebbe essere tutelata proprio dall’azienda provinciale sanitaria applicando gli auspicati correttivi e relative sanzioni in capo ai responsabili.
Dovevo informare io l’Asp di fatti che l’opinione pubblica conosce, anche a seguito di attività investigative, che riguardano il medico del reparto di cui nell’articolo?
Non conosce il direttore tali fatti?
Cosa ha fatto a tal riguardo?
Mi riservo di informare ben altri uffici, così come da mandato al mio legale a voler verificare eventuali elementi di reato, ma se proprio volesse il direttore dell’azienda sanitaria provinciale, non dovrebbe fare altro che verificare la regolarità delle liste d’attesa, ascoltare i pazienti che nella data di ieri hanno effettuato un intervento in hospital day con un macchinario “in transito ad Agrigento” (gli devo spiegare quale?) e chiedere loro come funzionano le visite private prima di accedere ai servizi ospedalieri.
Attendo con ansia che l’azienda mi citi in giudizio, per poter produrre prove e documenti rispetto quanto riportato nell’articolo.
Gian J. Morici