
Mercoledì 29 gennaio, la Commissione antimafia, presieduta dalla presidente Chiara Colosimo, ha sentito il Tenente Colonnello Carmelo Canale, ritenuto l’allora braccio destro del giudice Paolo Borsellino, in merito alle stragi del 1992.
Un’audizione terminata con la fatidica domanda se la morte di Borsellino fu dovuta o meno all’indagine mafia/appalti condotta dai Ros del generale Mario Mori.
Quella che per noi è stata certamente una concausa, rilevante, che oggi si vorrebbe accreditare come ragione unica delle stragi.
Il senatore Scarpinato ha chiesto se ricordasse di avere detto, prima alla procura di Caltanissetta, in un verbale del 13 novembre 2012, e poi all’udienza del 6 maggio 2013 nel Borsellino quater, che Borsellino non aveva mai manifestato alcun interesse per l’indagine mafia appalti. Canale ha narrato delle indagini condotte all’epoca in merito agli appalti a Pantelleria, ha citato i nomi di alcuni collaboratori di giustizia, le cui propalazioni furono determinanti per un importante processo.
A nostro modesto avviso, al teste potevano essere poste anche altre domande:
- Nel maggio e giugno del 1993, il G.U.P. presso il Tribunale di Palermo, disponeva il rinvio a processo di più soggetti (cd processo Alagna + 30, conclusosi in primo grado con sentenza emessa il 26/05/95) per rispondere per reati di associazione per delinquere semplice, di tipo mafioso, finalizzato al traffico di sostanza stupefacenti e traffico di dette sostanze loro rispettivamente ascritti. Ricorda se tra gli imputati, ve ne erano accusati per fatti legati ai grandi appalti?
Tra i testimoni che diedero luogo a quel procedimento, quattro erano quelli a cui lei ha fatto riferimento nel corso della sua audizione in Commissione antimafia: Vincenzo Calcara, Rosario Spatola, Giacoma Filippello e Elisabetta Grimaldi.
- Ricorda quale/i di questi testi rilasciò dichiarazioni in materia di appalti?
Nel 1991 si venne a conoscenza di un progetto omicidiario in danno di Borsellino, mentre questi era a capo della procura di Marsala. A raccontare del progetto di uccidere il giudice Borsellino furono due testi: Calcara e la Grimaldi?
- Ricorda le motivazioni addotte da questi collaboratori da lei personalmente sentiti?
- Le risulta che il 10 dicembre 1991 il giudice Paolo Borsellino dinanzi al Csm dichiarò che probabilmente lo Spatola non era inserito in ‘Cosa Nostra’?
- Le risulta Borsellino era venuto a conoscenza di incontri tra lo Spatola e a Filippello – testi nello stesso procedimento – a seguito dei quali le loro dichiarazioni collimavano perfettamente?
- Calcara, colui che per suo narrato doveva uccidere Borsellino, raccontò mai di vicende legate ad appalti?
- La Grimaldi, venuta a conoscenza del progetto di uccidere il giudice, accusò mai ‘uomini d’onore’ per quel progetto o lo legò mai a vicende relative agli appalti?
- Tenente Colonnello Canale, in Commissione antimafia lei ha raccontato dell’interesse del giudice Paolo Borsellino per il dossier mafia/appalti, vuol dirci quando fu la prima volta che lei fece dichiarazioni in tal senso?
Sono domande che non riceveranno certamente una risposta, ma alle quali risponderemo noi stessi con i verbali delle dichiarazioni dei collaboratori e con gli atti relativi ai procedimenti in questione.
Gian J. Morici