“Il quadro che sembra emergere dalle indagini condotte dal nucleo investigativo regionale di Palermo sulle condotte poste in essere da alcuni agenti di polizia penitenziaria di Trapani è raccapricciante.
Violenze, abusi e torture sarebbero state perpetrate nei confronti dei detenuti sottoposti all’isolamento, spesso con problemi psichiatrici o psicologici. Il tutto coperto da false relazioni di servizio utilizzate per calunniare i detenuti e coprire gli abusi. Nessuno intende contestare l’uso legittimo della forza, laddove necessario, ma in nessun caso possono essere tollerate forme di violenze o abusi nei confronti di soggetti che si trovano in condizione di maggiore debolezza, né tantomeno il serpeggiare di atteggiamenti razzisti. Si tratta di una condotta del tutto incompatibile con la pena intesa quale misura rieducativa del condannato, come previsto dalla nostra Costituzione. Nella consapevolezza che questi comportamenti riguardano solo una minoranza di agenti, occorre agire per fornire un efficace supporto alle forze di polizia penitenziaria per risolvere l’atavica carenza di personale e le loro precarie condizioni lavorative. Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà nei confronti di coloro che sono rimasti vittime di ingiustificati abusi e di tutto il personale della polizia penitenziaria che quotidianamente assicura l’ordine negli istituti circondariali sempre nel rispetto della dignità dei detenuti. Il loro lavoro non potrà mai essere infangato da pochi loro colleghi che hanno decidono di abusare arbitrariamente del proprio potere”.
Lo afferma con una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina.