“Pronto, di discreta capacita, finanziato con 3 milioni di euro di fondi europei, ora va all’asta senza essere mai entrato in funzione. Poteva essere di grandissimo aiuto nella gestione del trattamento dell’umido in Sicilia, ora rischia di diventare un monumento allo sperpero, alla cattiva gestione dei fondi pubblici e al fallimento della politica sui rifiuti in Sicilia”.
Lo afferma il deputato M5S all’Ars Luigi Sunseri in riferimento all’impianto di compostaggio di Bisacquino, con capacità di 6500 tonnellate all’anno, finanziato coi fondi del Por Sicilia 2000-2006 e che il 24 maggio andrà all’asta con base fissata a poco più di 200 mila euro.
“Si tratta di una vicenda assurda – dice Sunseri, ma emblematica di come vanno, o meglio non vanno, le cose nella nostra terra. Di impianti del genere, che potrebbero dare un grandissimo aiuto a decongestionare le discariche ormai sature dell’isola, in Sicilia c’è un enorme bisogno. E nella terra dei paradossi che succede? Si manda alla ortiche un cospicuo finanziamento pubblico che avrebbe potuto dare una grossa boccata d’ossigeno ai Comuni della zona che, ad oggi, incontrano notevoli difficoltà nella gestione anche della frazione umida.
È anche a causa di vicende come questa che siamo in continua emergenza rifiuti e che si prospettano falsamente i superati e antieconomici inceneritori come unica via d’uscita dal disastro causato da decenni di politiche fallimentari nel settore”.
“Su questo caso – conclude Sunseri – depositerò un’ interrogazione urgente diretta al presidente Schifani e all’assessore per l’Energia e i Rifiuti, Di Mauro – per capire come sia sia arrivati a tanto e per avere un quadro dello stato dell’arte che riguarda la realizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti”.
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