Con intervista a Lino Buscemi. Qualcuno nel 1950 aveva pensato di raggirare il destino. Di creare una scena come quella di un film e spacciarla come vera. Questo qualcuno era un ufficiale dell’arma dei carabinieri ovvero il colonnello Ugo Luca, numero uno del Comando Forze Repressione Banditismo in Sicilia. Alle 6 del 5 luglio 1950 fece trasmettere un dispaccio al ministro dell’interno Mario Scelba e al comando generale dell’Arma a Roma: «Da Castelvetrano Colonnello Luca segnala che ore 3,30 oggi dopo inseguimento centro abitato et conflitto a fuoco sostenuto da squadriglie del Comando Forze Repressione Banditismo rimaneva ucciso il bandito Giuliano. Nessuna perdita parte nostra. Cadavere piantonato disposizione autorità giudiziaria…».
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