È la nuova frontiera, il selvaggio West all’italiana, quello dei nuovi sceriffi che ripristinano l’ordine nelle nostre città mettendo mano alla pistola.
Qualcuno potrebbe anche obiettare che neppure nel selvaggio West per una scazzottata da saloon si sparava; che sparare a un uomo disarmato non era affatto legale e magari si finiva a penzolare da una corda attaccata a un ramo.
Non si poteva infatti sparare a un uomo disarmato o sparare alle spalle.
Tutto sommato, forse il Far West non era così selvaggio come si dice.
Ma non tutti sono Wyatt Earp, il pistolero famoso per la sparatoria all’O.K. Corral, che – sembra per ottenere maggiori consensi in vista delle elezioni per lo sceriffo della Contea di Cochise – si scontrò con Billy Clairborne e la banda Clanton.
Ma nella giungla delle nostre città, non si possono applicare le stesse stringenti regole della frontiera.
Da noi chi spara per primo lo fa per legittima difesa e ha maggiori probabilità di sopravvivenza, visto che anche un pugno può uccidere.
Perché dunque obiettare che esistono le forze dell’ordine?
Un ottino esempio di legittima difesa è quello messo in pratica dall’ex assessore alla Sicurezza di Voghera, Massimo Adriatici, che dopo aver ricevuto un pugno dal 39enne marocchino Youns El Boussettaoui, in circostanze tutte da chiarire lo ha fatto secco con un colpo di pistola.
Un po’ alla Wyatt Earp, nella speranza che si possa trovare un John Wayne disposto a riproporre sullo schermo il personaggio.
Secondo la versione data in difesa dell’assessore-sceriffo, il colpo sarebbe partito accidentalmente dopo aver ricevuto il pugno che lo aveva steso a terra, anche se dalle immagini riprese da una telecamera, dopo il pugno i due si sono spostati in un angolo non coperto dalle riprese della videocamera, rendendo dunque impossibile vedere il momento in cui Adriatici avrebbe sparato.
Facciamola finita con l’epoca dei porto d’armi rilasciati a seguito di valida motivazione, dobbiamo rivedere le regole e dare a tutti la possibilità di difendersi.
E, perché no, solo per i più coraggiosi, quella di sfidarsi in duello con tanto di lancio dell’euro in aria o di rintocchi di campana prima di dar voce alle nostre sputafuoco.
Del resto, chiunque di noi può incappare nell’ubriaco, nel provocatore, nel clochard che insiste nel chiedere l’elemosina, in una discussione per una questione di posteggio.
Perché dunque non dare a tutti noi cittadini la possibilità di mettere una palla in fronte a chicchessia?
E se non si è bravi con la pistola, resta pur sempre la possibilità di dar voce ai fucili a canne mozze, magari acquistandoli presso la fornitissima armeria “Cosa Nostra”, dove, in alternativa, si potranno noleggiare ottimi pistoleri a poco prezzo.
Certo, rimane da stabilire se la legittima difesa vale solo dopo aver ricevuto un cazzotto, se la si può applicare prima – nel momento in cui il pugno sta per essere sferrato – se possa essere sufficiente l’insulto o la minaccia verbale, o anche l’alzare la voce.
Legittima difesa sempre, sostiene qualche esponente politico che apparentemente non sembra neppure ubriaco.
E legittima difesa sia!
La stessa regola varrà anche in Parlamento, dove non è la prima volta che i nostri rappresentanti politici non hanno esitato a far ricorso a schiaffi e insulti?
Non sarebbe anche in quel caso una legittima difesa?
Gian J. Morici