Il comparto Forestale è un settore ove da decenni si confronta su tanti temi interni, esterno e sopratutto mediatico ma, quando si parla di graduatorie dei lavoratori il settore, cioè chi la vive non guarda in faccia a nessuno. Parliamo di una platea di circa diciassette mila operai che lavorano con giornate suddivise in 78-101-151 giornate l’anno e, non come tanti pensano che siano lavoratori effettivi e confrontarli con “un forestale in ogni albero”.
Lavorare 3-4 mesi l’anno non significa esserne a tempo indeterminato, così come è inutile far paragoni con l’Alaska o i forestali del Nord. Se tali numeri, si moltiplicano per l’intero anno, parliamo di stabilizzare circa 4-5mila lavoratori.
Operai che, tengono al loro lavoro e vorrebbero quanto prima aumentare di livello ed arrivare alla fascia successiva, specialmente gli uomini rispetto alle donne ove lavorare tra i monti per tutto l’anno, non può essere paragonato come un lavoro d’ufficio o altro.
A parte questo, la competitività e l’arrivare ad un piano superiore è un punto ambito da tanti e questo, può succedere se, con un solo anno di servizio si potrebbe passare davanti ad altri e aumentare di fascia così come si parla nella fattispecie. Questo competere e presentare domande e domandine per tentare la scalata, porta ad una diatriba e accanimento tra gli stessi e come sempre, non porta a niente di costruttivo per il settore.
– “Una guerra dei poveri – come dice Antonio David del sito di ForestaliNews – che mette in cattiva luce noi stessi operai, che per avanzare di qualche posizione in graduatoria faremmo di tutto per scavalcare il collega e vantarci di appartenere ad una fascia diversa così come purtroppo vige nel comparto. Al posto i lottare per un’unica soluzione definitiva, facciamo ricorsi per evidenziare che Tizio o Caio deve stare nella posizione dietro. Tutto ciò a discapito di noi operai che lottiamo per un tozzo di pane , mentre altri vivono e bivaccano alle nostre spalle. – . Oggi si evidenziano e si aggiungono tante altre situazioni alla già penalizzata Azienda Foreste, con i pochi fondi stanziati e tagli regionali , in virtù del debito con lo Stato ma, a dir dai vertici regionali coperti dai fondi europei.
Voci che possono ritardare l’avvio della campagna di prevenzione con la manutenzione dei viali parafuoco che possono già mettersi in cantiere ma che ripercorreranno i tempie i modi che la Regione prospetta. Tutto vecchio per un settore obsoleto e che non intende cambiare, non perchè tutto vada bene ma, perchè a qualcuno o a tanti va bene dirigere una platea di gente che non si ribella a tale situazione