Alla scoperta dei tanti tabernacoli disseminati tra i vicoli del centro storico, testimonianza di una identità religiosa collettiva e di memorie perdute
di Beniamino Biondi

Se è vero che “Dio è l’invisibile evidente”, secondo le parole di Victor Hugo, si potrebbe per estensione utilizzare questa interpretazione letteraria per il racconto delle edicole sacre, i preziosi tabernacoli del più antico tessuto urbano di Agrigento, che costituiscono piccoli spazi sacri di testimonianza della religiosità popolare. Sono forme di arte minore destinate al conforto di una dimensione soggettiva, e al contempo assolvono al bisogno collettivo di controllare lo spazio della comunità, allo scopo di salvaguardarla dai rischi del mondo esterno…