Simbolo di un paradosso siciliano: (forse) c’è ancora tempo per salvare la Torre di Salto d’Angiò
28 Ottobre 2020
Se si volesse definire la condizione della Torre di Salto d’Angiò, diremmo senza alcun timore che è grottesca, e cioè: deforme e innaturale, paradossale e inspiegabile
Oggi, la fortificazione, sebbene manifestazione di un enorme patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale, versa in stato di abbandono denunciato solamente da un gruppo attivo di giovani aragonesi che si sta occupando di rivalorizzarne l’importanza, creando incontri di discussioni e proposte concrete, nel tentativo di riportare in luce un simbolo degno di importanza della cultura locale.
Che non sia accaduto nulla, e cioè che il privato e le istituzioni pubbliche locali e di tutela del patrimonio non abbiano prodotto azioni o favorito interventi, è provato dal recente furto dello stemma baronale dalla Torre…
Il paradosso, anch’esso grottesco, è che la sola persona che davvero si è interessata alla Torre di Salto d’Angiò e ne ha compreso l’enorme valore è proprio l’autore del furto dello stemma, che si è arrampicato con coraggio, di notte, nel murmure di quelle campagne, portando con sé un pezzo di storia che non troveremo più.