“Con la bozza di decreto che prevede la possibilità di regolarizzare i cittadini stranieri senza documenti in seguito alla stipula di un contratto di lavoro, si percorre la strada della legalità e della sicurezza che da tanto chiediamo al Governo di intraprendere con la campagna Ero Straniero. Con la crisi sanitaria in corso è quanto mai urgente procedere in questa direzione: significa fornire a settori chiave del mercato del lavoro la manodopera di cui hanno bisogno, equivale a più contributi versati e consente di tutelare con più efficacia il diritto alla salute delle fasce più esposte allo sfruttamento” dichiarano Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, Segretario e Tesoriera di Radicali Italiani. “Per massimizzare questi effetti positivi, tuttavia, non ci si può fermare ai lavoratori agricoli: logistica, ristorazione, assistenza domestica e alla persona sono settori che necessitano dello stesso tipo di provvedimento. Il Governo abbia il coraggio di fare la differenza: estensione ad altre categorie, ampliamento delle tipologie di contratto previste, senza il limite del tempo determinato, contributi sostenibili per datore di lavoro e lavoratore. Solo così si può contrastare in modo decisivo l’illegalità e far emergere dal nero una fetta significativa dei tanti che oggi si trovano in questa situazione”.
La bozza di decreto che prevede la regolarizzazione risponde alla richiesta della campagna Ero straniero al Governo. La corrispondente proposta di legge popolare è stata depositata alla Camera con 90mila firme raccolte a fine 2017 ed è all’esame della I Commissione.
Cos’è Ero Straniero?
Ero straniero è una campagna promossa da: Radicali Italiani, Oxfam Italia, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto Onlus, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche in Italia, ActionAid Italia, Legambiente Onlus, ACLI, CILD, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.
Il titolo della proposta di legge di iniziativa popolare è “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”. Si compone di 8 articoli che prevedono: l’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per la ricerca di occupazione e attività di intermediazione tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri non comunitari; la reintroduzione del sistema dello sponsor; la regolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; l’effettiva partecipazione alla vita democratica col voto amministrativo e l’abolizione del reato di clandestinità.