Non era difficile ipotizzare la stupidità di noi italiani, degnamente rappresentati da molti politici, democraticamente eletti, che all’interesse collettivo hanno anteposto quello di partito, se non quello personale.
Ne avevo scritto ieri rammaricandomi del fatto che non fossimo cinesi.
All’imbecillità congenita di parte della popolazione, all’idiozia di politici che guardano soltanto alla conquista di un voto, dobbiamo adesso aggiungere il comportamento criminale di molti operatori del mondo dell’informazione.
Dopo lo “sciacallaggio mediatico” messo in atto dalle tante testate che hanno trovavato nuove forme di business, riservando ai soli abbonati gli articoli utili a capire le dinamiche del contagio da coronavirus, i sintomi della malattia, la prevenzione, buttando, squallidamente, tutto in soldoni, nella giornata di ieri abbiamo assistito alla forma più criminale di un giornalismo che tale non è.
Mi era accaduto in passato di dovermi vergognare di appartenere, nel mio piccolo, a questo mondo. Mi era successo quando avendo avuto le liste (anche di italiani) delle persone che lo Stato Islamico invitava ad uccidere, anziché fare un inutile scoop, ne informai immediatamente le autorità, salvo, a distanza di diversi giorni, vederle pubblicate sui giornali con tanto di nomi e cognomi.
Vedere la nostra stampa trasformarsi nei media jihadisti (le informazioni erano le stesse che i terroristi ricevevano da Amaq, Inspire e altri media dell’Isis) era veramente sconsolante. Non era soltanto informazione spazzatura, era propaganda alla stessa maniera di quella dei jihadisti che per aver diffuso le medesime notizie rischiavano la condanna per terrorismo.
Come non vergognarmi dunque per quello che è accaduto ieri, a seguito della diffusione di una bozza del decreto del governo in materia di contenimento del coronavirus?
La pubblicazione sulla stampa dei contenuti della bozza del decreto in merito alla decisione presa dal consiglio dei ministri di vietare l’uscita e l’entrata dalla Lombardia e da 14 province (Piemonte, Emilia Romagna, Marche) ha provocato il panico, con conseguente assalto ai treni della notte in partenza da Milano. 500 persone, alle quali si devono aggiungere tutti coloro i quali con mezzi propri lasciano il Nord Italia fuggendo in direzione delle regioni meno colpite, prevalentemente a Sud, contribuendo così alla diffusione del virus in tutto il paese.
Sarà contento Vittorio Feltri, direttore di Libero, che proprio nei giorni scorsi esultava perché il virus si muoveva “alla conquista del Sud”. Sulle pseudo qualità di tale direttore, preferisco stendere un velo pietoso…
Sarà contenta parte dell’opposizione di governo, che potrà sfruttare l’occasione per montare la solita becera propaganda politica.
Un po’ meno contenti dovrebbero essere tutti gli italiani, considerando che la nascita di nuovi focolai dell’epidemia metterà ancora più in crisi il sistema sanitario e l’economia, oltre a causare un maggiore numero di vittime.
Non so di chi sia la responsabilità di aver fatto conoscere alla stampa i contenuti della bozza del decreto, ma quel che mi pare certo, è la responsabilità di tutte quelle testate che nel diffondere la notizia hanno dato un notevole contributo alla conquista dell’Italia, tutta, da parte del virus.
Come non vergognarsi di una certa informazione (criminale) che pur di fare lo scoop non guarda alle gravissime conseguenze che ne derivano?
Gian J. Morici