Come tutte le mattine leggo le notizie dal mondo. A volte, ho l’impressione di leggere la pagina dei necrologi. Suicidi, incidenti, omicidi, spesso accompagnati da immagini che nulla aggiungono o tolgono ai contenuti della notizia in sé.
Nulla di diverso da quello che trovi sui social network, dove lo sport nazionale pare sia diventato lo sciacallaggio sulle disgrazie altrui o la propaganda dell’odio. Il tutto condito da fake news funzionali ad accrescere il clima di terrore, di odio o semplicemente nate dalla stupidità di quanti si divertono a giocare con la falsa conoscenza di argomenti e notizie, senza che neppure si rendano conto degli enormi e irreparabili danni che si rischia di provocare.
Non poteva andare diversamente con l’epidemia di Coronavirus che sta scuotendo il mondo intero. Sui social è una vera e propria epidemia di xenofobia, che ci ha fatto dimenticare il nemico-immigrato africano o arabo, per lasciare posto al cinese, “vettore del virus”. Poco importa se il nostro nemico orientale sia appena arrivato dal suo paese o se è nato e vissuto in Italia e conosce la Cina soltanto tramite Wikipedia. Se ha gli occhi a mandorla, non c’è dubbio che è un “appestato”, così come se è scuro di carnagione, è uno spacciatore, uno stupratore o, comunque, un delinquente.
Lasci perdere i social e ti rivolgi ai mass media, certo di trovare informazioni indispensabili in materia di prevenzione in campo igienico e sanitario, senza falsi allarmismi ne fake news che possano indurre in errore. Notizie vere, insomma.
Cominci a leggere qualche notizia in merito al dilagare del virus, il numero dei morti, dei contaminati e poi… poi quello che mi appare come una forma di sciacallaggio di una bassezza infinita. Leggi i titoli di articoli che anticipano contenuti interessanti per capire le dinamiche del contagio, i sintomi della malattia, la prevenzione, e con grande tristezza e rabbia ti rendi conto di come tutto sia stato buttato in soldoni.
Già, anche le disgrazie e i morti producono business. L’articolo che stai leggendo è riservato ai soli abbonati. Quelle poche notizie utili ad arginare il propagarsi del virus, non serviranno a nessuno. La mancata informazione non farà altro che facilitare il propagarsi dell’epidemia, con buona pace di quei lettori che, pur leggendo gli articoli a pagamento, non potranno far nulla dinanzi l’ignoranza nella quale viene lasciata la maggior parte della popolazione, che rimarrà preda soltanto dei post deliranti e delle fake news.
Mentre provavo lo stesso sdegno che avrei provato dinanzi lo sciacallo che spoglia i morti vittime di un terremoto, mi sono chiesto cosa pensa questo o quell’editore o direttore di testata giornalistica che avendo notizie utili in merito al virus, ha preferito non renderle conoscibili alla grande massa dei lettori, riservandole soltanto agli abbonati. Già, cosa proverà se domani il Coronavirus inizierà a mietere vittime tra i suoi conoscenti, i suoi amici, i suoi familiari?
Forse serviva il Coronavirus per scoprire un altro aspetto di sciacallaggio giornalistico, un’altra forma di meretricio dell’informazione, ma, come le lucciole non sono meno esposte all’Aids rispetto al resto della popolazione, anche coloro i quali si stanno guadagnando con disonore la patente di sciacalli, alla stessa stregua di chi spoglia un morto, non saranno immuni dai rischi di un’epidemia la cui futura dimensione ancora non siamo in grado di valutare.
Gian J. Morici
Bene, finalmente si inizia a pubblicare qualche articolo (non a pagamento) con un minimo di informazioni utili: https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/09/news/coronavirus_domande_risposte-248102654/?ref=RHPPLF-BH-I248118512-C8-P3-S2.5-T1