Diceva il Manzoni “scevro da servo encomio” o “da codardo oltraggio”.
A parte il Manzoni che cercava di descrivere una sensazione nuda ma vera, dopo la morte di Napoleone.
1. Occorre essere nudi da tutto ciò che costantemente ci hanno insegnato.
2. Iniziare cercando di vedere il nostro interlocutore senza razza, sesso, età, classe sociale, tipo di vestimenti.
3. Proviamo a scorporare da noi stessi tutte le esperienza che tendono a classificare o a etichettare l’interlocutore/trice.
4. Spogliarsi di tutti i pregiudizi, ciò che prima è servito per tenere distante il nostro interlocutore/trice.
5. Non lasciarsi influenzare dal posto, dalla temperatura, dal proprio nervosismo.
6. Provare a percepire se avvertiamo un primo piacere da un colloquio, depurato da quanto sopra.
Questo primo piacere è il segnale che stiamo proseguendo bene.
7. Sdrammatizzare le nostre fobie, al punto di poter offrire all’interlocutore un essere relativamente sano.
8. Scondizionare ironizzando la nostra ansia e le nostre piccole patologie almeno per la durata del colloquio.
9. Invitare l’altro/a, a denudarsi completamente (non dai panni fisici, per i quali si aprirebbe un altro discorso).
10. Cercando di porci al di là dell’esperienza di tutti i giorni… oltre.
11. Sento che non sono riuscito a dirvi tutto, ma la sensazione non è sufficiente per procedere oltre.
E’ bene che ciascuno di voi elabori, quanto sopra per sgombrare il più possibile gli ostacoli tra noi e l’interlocutore/trice.
12. Se sarete giunti ad istaurare una comunicazione con le modalità descritte verrà accompagnata da piacere ed empatia che sottintende nei confronti del vostro interlocutore una emozione molto simile all’innamoramento, in quanto avete trovato una persona che è compresa e vi comprende…