Dopo il “Caso Sea Watch”, ecco pronta un’altra occasione per distrarre l’opinione pubblica: Il “Caso Mediterranea”
La nave Alex, della ong Mediterranea, ha soccorso e preso a bordo, in zona Sar libica, 54 migranti, 39 uomini, 11 donne e 4 bambini. L’imbarcazione di 18 metri, con a bordo 65 persone (54 migranti, 11 membri dell’equipaggio) a prescindere da altri aspetti, non sarebbe in grado di affrontare una traversata in direzione di Malta.
Immediato il balletto delle parti, che si apprestano all’ennesimo teatrino dell’assurdo. Di questa vicenda, torneremo a scrivere soltanto quando si sarà conclusa, salvo che non ci siano eventi particolari. Non intendiamo partecipare a un’operazione di distrazione di massa, com’è avvenuto per la Sea Watch, con le gite in mare dei parlamentari di sinistra, con tweet e selfie di esponenti di questo governo e con tutta la corte di giullari pronti a schierarsi dall’una o dall’altra parte secondo criteri degni della peggiore tifoseria da stadio.
Anche la vicenda della Mediterranea è prevedibile che finisca alla solita maniera: insulti, accuse e passerelle, con la magistratura che – qualsiasi cosa decida – sarà destinata a finire dentro un tritacarne mediatico orchestrato dalle parti, il cui unico obiettivo è quello di distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali del Paese.
I venti giorni della Sea Watch, hanno fatto sì che il caso Palamara finisse nel dimenticatoio. Chi sarà il prossimo procuratore di Roma? Secondo quali criteri verrà nominato? Non importa più a nessuno. Stessa sorte per l’inchiesta “Angeli e Demoni” che ha portato all’arresto di diciotto persone, per aver sottratto, grazie a false attestazioni, i bambini alle loro famiglie, per collocarli in affido retribuito presso amici e conoscenti.
Chi non ricorda la vicenda della povera Eluana Englaro, utilizzata per distrarre il popolo bue da quel famigerato “Pacchetto sicurezza” che conteneva la norma salva preti pedofili e la possibilità di patteggiare una pena in tutti i tre gradi di giudizio salvando Paolo Berlusconi – fratello del più noto Silvio – che rischiava una condanna ad una pena detentiva che lo avrebbe portato in carcere?
Potremmo così continuare quasi all’infinito, rivedendo anche la storia dei depistaggi in merito alle stragi del ’92, che, nonostante i nuovi possibili sviluppi che vedono protagonista l’ex pentito Vincenzo Calcara, salvo rare eccezioni, anche sulla stampa nazionale, viene quasi ignorata dai mass media.
Piaccia o meno, anche il caso Mediterranea verrà sfruttato dai politici, di entrambe le fazioni, per distrarre l’opinione pubblica e tentare di raccattare qualche voto in più, evitando, accuratamente, di affrontare la questione nelle sedi deputate. Del resto, se il problema venisse affrontato seriamente, se si arrivasse a una soluzione politica, anche europea, che mettesse fine a questi teatrini, di cosa dovrebbero parlare i nostri politici? Vorremmo costringerli ad affrontare il problema lavoro? La fuga dei nostri giovani in cerca di prospettive in altre nazioni? Dei ponti che crollano, della sanità che spesso non funziona, la dilagante corruzione e le malefatte di ogni tipo commesse ad ogni livello? Che importanza ha se prima o poi ci rimette la vita un appartenente alle forze dell’ordine impegnato a eseguire un ordine? Che importa se la vita ce la rimette qualche migrante? A chi interessa se un magistrato – qualunque decisione prenda – finirà nel tritacarne mediatico? E ancora, importa a qualcuno se uno scellerato – a prescindere per quale parte politica simpatizzi – con questo clima di odio, riterrà di poter rispondere con la violenza?
Intanto, Sea Watch o non Sea Watch, Mediterranea o non Mediterranea, gli sbarchi autonomi continuano, in barba a giullari e ballerine che si trastullano senza voler risolvere il problema…
Gian J. Morici
Dopo la Sea Watch e la Alex, ecco pronta l’altra occasione per portare avanti una campagna elettorale infinita senza risolvere il problema: . La ong Sea-Eye salva altri 65 migranti al largo Libia.
https://www.corriere.it/cronache/19_luglio_05/accordo-caso-mediterranea-54-migranti-salvati-vanno-malta-la-valletta-ne-arrivano-italia-altri-55-3ccd30d8-9ef9-11e9-9a57-b175c64fdab2.shtml