Tutto tace ad Agrigento. I cosiddetti giornalisti locali, quasi tutti pennivendoli di cui sarebbe facile spiattellare la dipendenza, tacciono su quello che avviene sotto i loro occhi e sotto quelli di tutti i cittadini. Un caso che farebbe il successo di ogni giornalista di pur mediocre capacità espositiva è “cancellato” dalla realtà.
E la stampa regionale e nazionale, che, un po’ per pigrizia, un po’ per necessità, si abbevera per tutto ciò che avviene nella Città dei Templi, alla fonte dei suddetti pennivendoli locali (pur conoscendone le dipendenze, le paure e le censure) a sua volta non vede, non sente, non annusa la puzza di certe porcherie.
Ricevo telefonate: “Bene! Bravo! Hai proprio colto nel segno!” E allora? Che fate? Datene qualche vostra dichiarazione: la pubblicherò!
Salvo qualche rara eccezione la risposta è: “Beh, sa, data la mia posizione (quale? chi sa…!!) non è il caso, ma, credimi, sono del tutto d’accordo con te”.
Non mi curo di questi eroi. In certi casi sono testardo.
Mauro Mellini