Sono Lombardo Antonino, la mia famiglia gestisce un’impresa di servizi (la Novalux) che da circa 40 anni si occupa di edilizia, giardinaggio, ristrutturazioni e altro.
Detta impresa, come si ricorderà, oggi si trova in condizioni economiche davvero precarie anche per colpa della sig.ra Marisa Grasso (nota vedova dell’Isp. della Polizia di Stato Filippo Raciti) la quale dovrebbe saldare i lavori di ristrutturazione eseguiti nella sua villa di Acireale.
Tale somma ammonta oggi a circa € 110.000,00!!
Infatti, la sig.ra Marisa Grasso, nel mese di aprile 2008, dopo avere acquistato un immobile ad Acireale, ci ha incaricato di eseguire i lavori di ristrutturazione. Preciso che detti lavori sono consistiti nella ristrutturazione globale dell’edificio, di tutti gli impianti interni ed esterni (idraulici, elettrici, sanitari, ecc.), di tutte le rifiniture interne e della facciata esterna.
L’immobile, che oggi può definirsi certamente come villa (composto da 2 piani più un sottotetto, terrazza al piano terra, garage) è stato totalmente ristrutturato con rifiniture interne di gran lusso, con rifacimento della facciata esterna tutta, con materiali, servizi e accessori di primissima qualità.
Le opere di ristrutturazione si sono concluse nel luglio 2009 per un costo complessivo di circa € 320.000,00.
Dopo aver concluso i lavori, alla luce del rapporto di fiducia che vi era con la vedova Raciti, l’immobile veniva consegnato, dopo aver fatto i dovuti collaudi, nonostante la signora non avesse saldato immediatamente il residuo debito.
Preciso che, prima di ultimare la villa, non avevo mai nutrito alcun dubbio circa la possibilità che la Grasso avrebbe potuto non adempiere.
Invece è accaduto proprio il contrario: la signora Marisa Grasso si è rifiutata di pagare quanto dovuto, senza alcuna ragione, approfittando della fiducia che nutrivamo verso la sua persona!
In 40 anni di lavoro non mi era mai capitata una tale situazione!
A causa di tale arbitrario inadempimento è nato un acceso contenzioso giudiziario contro la Grasso, che ruota tutt’oggi attorno ad una errata Consulenza Tecnica d’Ufficio, espletata dall’Ing. Angela Pappalardo su mandato del Tribunale civile di Acireale, che contabilizzando i lavori eseguiti ha sostanzialmente negato le pretese di pagamento della nostra impresa.
Il suddetto C.T.U. praticamente aveva redatto una consulenza (censurata ripetutamente in sede di giudizio) con la quale avallava totalmente le richieste della Grasso.
Ora apprendo che la Seconda Sezione Civile della Corte di Appello (Presidente Dott. Francesco Distefano, Giudice Relatore Galioto Mariangela), con Ordinanza depositata in data 28 maggio 2018, ha rimesso sul ruolo la causa accogliendo le forti dimostranze e critiche che la Novalux, difesa dall’Avv. Giuseppe Lipera, aveva formulato contro il CTU nominato in primo grado.
Con detto provvedimento, il Collegio ha stabilito la rinnovazione della consulenza tecnica atteso che “…i chiarimenti resi dall’ausiliario su richiesta di questa Corte con provvedimento del 22 gennaio 2015, non appaiono dirimenti ai fini della decisione…la stessa non fornisce elementi sufficienti per accertare i fatti dedotti in domanda…”.
Per tali incombenze la Corte di Appello ha nominato l’Arch. Gilberto MOTTA e fissato il giuramento per l’udienza del 18/06/2018.
Oggi l’impresa è quasi sull’orlo di una crisi a causa del grosso buco finanziario provocato dall’inadempimento della vedova Raciti (anche in concomitanza della crisi economica generale e dell’edilizia stessa).
Dalla fine dei lavori, la Novalux ha dovuto: 1) licenziare, anche per il calo del volume d’affari, circa 5 operai dall’ottobre 2009 ad oggi; 2) disdire il contratto di locazione dell’ufficio (dopo oltre 33 anni), con conseguente rilascio, a causa delle palesi difficoltà economiche; 3) subire, oltre che il mancato incasso del compenso dovuto di circa € 110.000,00, anche l’ulteriore perdita delle somme sborsate per pagare l’IVA sulla fattura emessa a conclusione dei lavori (€ 10.000,00 circa).
Quello che provoca più rabbia è che la popolare vedova, che tanto moralismo ostenta in Tv e sui giornali, prima acquista e ristruttura una villa con rifiniture di gran lusso coi soldi devoluti alla stessa dalle Istituzioni a seguito della morte in servizio dello sfortunato marito (con i soldi della collettività), e poi si rifiuta di pagare il giusto compenso per le opere prestate dalle imprese senza giustificati motivi!!
Mettendo in ginocchio un’intera impresa.