Riceviamo la terza replica dell’ avv. Antonio Mariano Consentino, difensore del “pentito” Vincenzo Calcara che, preso atto del fatto che non abbiamo provveduto a pubblicare la sua precedente (la seconda), sottolinea come provvederà “sin da subito a investire della questione altre testare giornalistiche, on line e non, a cui potrà fornire i dati delle sentenze de quibus, congiuntamente ad un resoconto relativo alla vicenda di che trattasi”, riferendo anche della nostra mancata pubblicazione a chiarimento, del “corposo ed eloquente materiale” da lui offertoci.
L’avv. Consentino, effettivamente nei giorni scorsi aveva provveduto a inviarci una seconda mail che così iniziava:” Ancora quale difensore di fiducia di Vincenzo Calcara, guardandomi bene dal voler innescare un “ping pong” all’infinito, indi nell’attesa delle eventuali ulteriori considerazioni che vorrà fare la Collega Angelo a seguito delle mie repliche, che Vi ringrazio per averle pubblicate, alla stregua delle Vostre ultime considerazioni mi limito sommessamente di suggerirvi di leggere le seguenti sentenze che hanno formato oggetto di produzione documentale da parte dello scrivente professionista, nell’interesse di Vincenzo Calcara, in vari processi”.
Seguiva un elenco di copie di sentenze e verbali d’udienza a seguito dei quali l’avvocato concludeva con queste testuali parole:
“A ben vedere una parte delle sentenze che ho indicato appaiono atte a testimoniare l’attendibilità del mio patrocinato, un’altra parte hanno reso piena giustizia a Vincenzo Calcara in altrettanti processi.
Nel ringraziare ancora per l’attenzione che vorrete riservarmi attraverso la pubblicazione di quanto precede, io avrei chiuso qui, e posso sin d’ora affermare che le eventuali attese repliche dell’avv. Angelo, nonché ulteriori Vostre considerazioni, non saranno oggetto di un mio nuovo intervento”.
Orbene, la pubblicazione integrale di quanto ricevuto, ci avrebbe costretto a pubblicare altrettanto materiale documentale e non, che avrebbe comprovato quanto da noi pubblicato in precedenza, innescando quel “ping pong” all’infinito che l’avvocato Consentino affermava di voler evitare.
Pur non avendo difficoltà alcuna ad affrontare un lungo “rally” (questo termine come gli altri a seguire li potete trovare nel regolamento ufficiale del tennis da tavolo) al quale visti gli oltre dieci minuti di gioco trascorsi bisognerebbe introdurre l’expedite system, concediamo vinto l’incontro (per sfinimento) al nostro avversario, al quale, evidentemente, è sfuggita anche l’ultima “partita”, che ha visto l’avvocato Ingroia (ex magistrato) dichiarare di aver di aver avuto qualche perplessità in merito alla sua partecipazione ad un convegno insieme al pentito Calcara nella qualità di “conferenziere”. Tanto più che Calcara era già stato condannato a seguito di altri procedimenti penali.
Gentilissimo avvocato, nel ringraziarla per l’attenzione riservataci e per quanta vorrà riservarcene coinvolgendo altre testate giornalistiche in questo torneo, non possiamo che ammirare l’impegno profuso per vincere questo incontro. Ci permettiamo però di ricordarle – anche nell’interesse del suo assistito ma principalmente per la simpatia che nutriamo nei suoi riguardi – che il vero “incontro” dovrà giocarlo su altri tavoli, dove la “superficie di gioco” sarà quella regolamentare (c.p. e c.p.p.) e l’umpire (arbitro) non determinerà certo la vittoria per sfinimento, mentre la “end line”, così come per il “ping pong”, si prolunga indefinitamente in entrambe le direzioni.
Cordialmente
Gian J. Morici
Maurizio Franchina