I nostri governanti sembra si siano svegliati: hanno infine capito che a fare i primi della classe nella storia dell’”accoglienza” dei migranti c’è da rimetterci le penne, oltre che come Nazione e Stato, come partiti e personaggi esposti al voto popolare. E chiedono aiuto all’Europa, non, naturalmente, a Bergoglio, che non gli vorrebbe nemmeno assicurare un posto in Paradiso.
E l’Europa, la Spagna e la Francia che dei nostri “insegnamenti” di morale migratoria se ne sono saggiamente fottuti, se ne fottono delle nostre invocazioni di aiuto. Sbarcare i migranti raccolti in mare sulle loro coste? “Non ci provate” ci dicono. E non c’è proprio da meravigliarsene e poco ci aiuta dolersene.
Ce la siamo andata a cercare.
Se la sono andata a cercare. Continuate a fare come vi siete vantati di aver fatto finora, ci dicono. Arrangiatevi, è “cosa vostra”. Né Gentiloni, né Minniti, né Renzi hanno il fegato di mandare le navi avanti a Marsiglia e a Barcellona o di scaricare (la parola è brutta e crudele, ma crudeli sono gli altri con noi) gli autobus dei migranti in Piazza San Pietro.
Bergoglio tace. Non spende una parola di giustizia distributiva dell’onere della sua carità sulla pelle dell’Italia.
Paghiamo, paghiamo tutti, giusti e peccatori, le cavolate moralistiche dei nostri governanti, dei nostri preti, magari dei nostri Bonino e Spadaccia, per non trascurare anche quelli che non hanno contato e non contano niente. Ora sono costretti ad invocare aiuto.
Chi tardi arriva male alloggia e male è costretto a far alloggiare.
Un’altra delle tante sciagure che il cattocomunismo, la pseudocultura di Sinistra hanno regalato al nostro Paese.
Con la sciagura, inoltre, di quelli che sbraitano e, come si dice a Roma “ci inzuppano il pane”.
Mauro Mellini