Desidero esprimere pubblicamente un apprezzamento nei confronti del Sindaco di Porto Empedocle e del Parroco della Parrocchia Maria SS. del Carmelo – scrive Giuseppe Ciminnisi nella lettera aperta agli stessi indirizzata – per l’opera di sensibilizzazione svolta e il patrocinio al “Convegno sul contrasto e la prevenzione della violenza di genere”, tenutosi ieri, 28 giugno 2017, presso la Torre Carlo V, organizzato dall’ “Associazione culturale Mariterra”, rappresentata dalla sua Presidente Nuccia Grassonelli, e dall’ “Associazione Onlus Vita Nuova”, rappresentata dalla Presidente Liliana Militello.
Un evento che ha visto la partecipazione della Pedagogista Elide Patti; dell’Educatrice Laura Costa; della Psicologa Catia Consiglio; dell’Avvocata Valentina Fiorilli; della Preside e Socia di Azione Cattolica Anna Gangarossa e della Scrittrice Mariuccia La Manna.
Un impegno encomiabile contro la violenza di genere – continua Ciminnisi nella qualità di Coordinatore Nazionale Vittime di Mafia dell’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” – rispetto la quale non può però essere sottovalutata o taciuta la violenza mafiosa.
Porto Empedocle infatti, è il caso di ricordarlo, è stata in passato teatro di guerre di mafia, sfociate in stragi che hanno insanguinato le vie cittadine, mietendo anche vittime innocenti.
Se Porto Empedocle, grazie alle attività di sensibilizzazione poste in essere dalle Istituzioni, dal Sindaco, dalla locale parrocchia e dalle Associazioni, ha trovato la forza e il coraggio di dire No alla violenza, oggi più che mai è necessario che lo stesso coraggio lo dimostri nei riguardi della violenza mafiosa che così tante vittime ha mietuto nella cittadina marinara.
Che il Sindaco, il Parroco e quanti si sono prodigati alla riuscita del Convegno contro la violenza di genere, facciano un passo consequenziale perché la città di Porto Empedocle non debba più essere tristemente ricordata come teatro di stragi.
Se la Torre Carlo V, luogo ormai deputato a lodevoli manifestazioni quali il “Convegno sul contrasto e la prevenzione della violenza di genere”, dovesse rendersi disponibile per ospitare un convegno sulla legalità, con la partecipazione di familiari di vittime innocenti di mafia, Porto Empedocle – conclude Ciminnisi – potrebbe essere ricordata per la sua ribellione al fenomeno mafioso. Un “No alla mafia”, che trovi nel Sindaco, nel Parroco e negli empedoclini, i fautori di una nuova cultura capace di sradicare una delle peggiori piaghe che hanno distrutto la nostra terra.
Riceviamo dalla Presidente dell’Associazione Onlus “Vita Nuova”, la richiesta a “volere immediatamente eliminare la pubblicazione del sopramenzionato comunicato stampa del Sig. Giuseppe Ciminnisi.
Fatta premessa che questo Giornale, fatti salvi contenuti offensivi e/o diffamatori, continuerà a garantire a chiunque l’esercizio della libertà di opinione, pubblicandone gli scritti, ci meraviglieremmo non poco se altre testate a seguito della Presidente di cui sopra, dovessero ricorrere a forme di censura nei confronti del Sig. Ciminnisi, non sussistendone alcuna ragione per farlo.
Questa la richiesta avanzata dalla Sig.ra Liliana Militello, Presidente dell’Associazione Onlus “Vita Nuova”
Questa la risposta:
Gent.ma Presidente,
ricevo la Sua mail contenente la richiesta a rimuovere il comunicato stampa a firma di Giuseppe Ciminnisi, Coordinatore Nazionale dei Familiari Vittime di mafia, dell’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
Fatta premessa che nessuno ha accusato la Sua Associazione di non essere contro ogni forma di violenza, compreso quella mafiosa, a modesto avviso dello scrivente, nel comunicato del Signor Ciminnisi non si evince alcuna scorrettezza nell’aver chiesto, tramite lettera aperta, al Sindaco di Porto Empedocle, di volersi fare promotore di un convegno antimafia.
Anzi, le parole del Ciminnisi lodavano la Vostra iniziativa, condotta insieme con l’Associazione Mareterra, nell’aver indetto un Convegno sul contrasto e la prevenzione della violenza di genere.
Non avendo il Ciminnisi adoperato termini oltraggiosi o diffamatori, non comprendo l’invito rivoltomi a “voler immediatamente eliminare la pubblicazione del sopramenzionato comunicato”, né quello a un “cortese ed immediato riscontro”, che, per l’appunto, si riferisce soltanto a una forma di cortesia e non certo di obbligo da parte dello scrivente.
Nel ribadire che eventuali scelte redazionali non possono e non devono esserci imposte da nessuno; avendo verificato che i contenuti del comunicato di cui sopra non sono lesivi della rispettabilità e onorabilità di chicchessia (fatte salve ragioni allo scrivente sconosciute e per le quali La invito ad eventualmente meglio motivarle), come da Ella richiesto, le do “cortese e immediato riscontro”, comunicandole che in assenza di motivazioni valide e documentate, non è mia intenzione censurare lo scritto del Coordinatore Nazionale dei Familiari Vittime di mafia, dell’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
Distinti saluti
Gian Joseph Morici