20 Aprile 2024
Home Ma il Bossetti, è veramente il mostro?

7 thoughts on “Ma il Bossetti, è veramente il mostro?

  1. Giovanni Leone (grande penalista del secolo scorso)ebbe a dire: “Nel dubbio meglio un colpevole libero che un innocente in carcere”. Condivido in pieno questo principio giuridico!

  2. Sono completamente d’accordo con il suo assestamento.Anche se non ho avuto l;occasione di vedere il filmato ,e vagamente informata del caso.Ma quello che in conclusione vorrei dire e’;che ho appena finito di leggere il libro di John Grisham (ROGUE LAWYER) che mi ha entusiasmata e credo anche insegnato a domandarmi e interrogarmi sui fatti di cronaca gialla. Prenda uno spuntino e lo legga se non lo ha gia fatto. Sono sicura si divertira.E naturalmente aspetto di leggere anche il suo libro. Con stima .Laura

  3. tutto bene tutto preciso solo una cosa in quel racconto non è cosi e cioè quando scrive (ma a parte che è stato visto con il furgone tutto il pomerigio )
    ecco anche di questo non si sa niente lui poteva benissimo aver preso la macchina quel giorno visto che a messogiorno era andato a casa perchè pioveva e al pomerigio potrebbe ed è facile che abbia preso la macchina visto che non andoa lavorare perchè pioveva nessuno puo ricordalo e lui men che meno … ma perchè la pm non ha voluto dare i filmati di quella sera alla difesa che da brembate va a mapello a casa sua lo sapete che ha detto a camporini che qyuesti filmati che la difesa voleva vedere la pm ha detto testuali parole non cè niente di interessante in quei filmati . e camporini ha risposto questo lo diremo noi dopo aver visto i filmati !!!!! no ha detto la pm noi li abbiamo e non li diamo a voi ,, questo sarebbe la giustizia a bergamo vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa altro che denuncia x depistaggio qui ce di peggio

  4. Alle sue giuste riflessioni sull’assenza di tracce sul furgone vorrei aggiungere la segnalazione di questo articolo in cui si fa notare quanto risulta dalle motivazioni della sentenza: in decine di comparazioni incrociate non si rileva compatibilità tra i DNA dei reperti piliferi sul furgone di Massimo Bossetti e i reperti piliferi trovati sul corpo della piccola vittima:

    https://riflessionigenetiche.wordpress.com/2017/04/27/caso-gambirasio-le-formazioni-pilifere-sul-corpo-e-nel-furgone/

    Oltre 70 comparazioni incrociate e nessun risultato…

  5. E poi c’è la convinzione che IL GRANITICO DNA non vola e non è facile apporlo dove si vuole, artatamente, per depistare. Se il corpo della povera YARA è rimasto a disposizione del suo/suoi assassino/i per 90 giorni, mi sembra la cosa più semplice del mondo. Quando si scoprirà che ciò è avvenuto magari in un caso di inequivocabile certezza che, l’IGNOTO 1 di turno, all’epoca del fatto era da tutt’altra parte del mondo, forse tutto crollerà come un castello di carte.

  6. P.S. il DNA è una prova importante ma se non è supportata da una logica di contorno ha un valore molto basso e può indurre in errore. DNA non significa PRESENZA CERTA. Ci devono essere altri riscontri. Altriu casi, tipo quello di Garlasco Chiara Poggi, lo dimostrano.

  7. Grazie per i commenti di tutti, credo che il punto fondamentale si sia capito benissimo: condannare un uomo all’ergastolo non è cosa da prendere alla leggera, e non basta la convinzione del PM, ci vogliono le prove. Certo, noi che non leggiamo 200.000 pagine di istruttoria, che non seguiamo tutte le udienze, che non conosciamo magari elementi importanti ma non probatori dobbiamo basarci su quello che i media ci restituiscono, ma qui ci sono i protagonisti che parlano, quelli che hanno indagato, i giornalisti che hanno seguito il caso, e per me il dubbio non è legittimo: è forte.

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