La Presidenza della Commissione Esteri della Camera dei deputati rileva che sono prive di senso le polemiche di alcuni quotidiani che reputano una inutile perdita di tempo e un controsenso il fatto che il Parlamento parli di Artico mentre mezza Italia muore per neve. Si tratta di due questioni che stanno su piani totalmente diversi. Infatti l’Artico ha recentemente assunto una notevole rilevanza in seguito ai mutamenti climatici che provocano l’anticipato scioglimento dei ghiacci, i grandi interessi geopolitici collegati alle enormi risorse naturali del suo sottosuolo, la accresciuta rilevanza delle importanti rotte commerciali che consentono collegamenti tra Europa e Asia assai più rapidi ed economici rispetto ai tradizionali itinerari. L’Artico è oggi un’area di tensione politica relativamente bassa. Tuttavia va considerato che gli interessi geostrategici in gioco sono enormi, e lo dimostra, tra le altre cose, l’attenzione della Cina, che ha aperto la propria più grande ambasciata europea proprio a Reykjavík. Questi interessi potrebbero facilmente portare ad un deterioramento degli attuali equilibri in un prossimo futuro, ad esempio in relazione al difficile rapporto tra Groenlandia e Danimarca, ma anche tra i Paesi baltici dell’Unione europea e la Russia. Per parte sua l’Italia vede la presenza dell’Eni sotto forma di una grande piattaforma petrolifera. Come conseguenza di tale contesto geopolitico, è in crescita la militarizzazione dell’Artico, soprattutto ad opera della Federazione Russa e per altro verso la crescente attenzione degli USA. Tutto ciò costituisce un elemento di seria preoccupazione non solo per l’Europa ma per molti Paesi della regione per il possibile mutamento sensibile degli scenari della sicurezza globale.
Questi aspetti così importanti della questione che va sotto la denominazione di “Artico” giustificano, anzi, richiedono che il Parlamento si occupi di essa. Per questo la Commissione ha deliberato di svolgere un’Indagine conoscitiva sull’Artico.