I migranti sono esseri umani! Non possono essere spostati, sbattuti di qui e di là senza un progetto, senza un piano d’azione. Già lo sgombro della “giungla di Calais” è stato fatto in modo affrettato e disordinato, che non si ripetano gli stessi errori a Parigi.
Il Presidente francese François Hollande ha dichiarato “Non tollereremo più campi di migranti”. Significa che non si può tenere la gente accatastata nella sporcizia, senza cure, per giorni, mesi ed anni con il solo aiuto delle associazioni di volontariato e gli abitanti di buon cuore. Almeno così interpreto la frase. Calais doveva essere sgomberata molto tempo prima. Non doveva neanche esistere. Colpa del Regno Unito ma anche della Francia che ha accettato di fare da frontiera per l’Inghilterra. A Calais i primi due giorni è andato tutto bene perché i primi a salire sugli autobus sono stati i volontari, quelli che erano convinti della necessità di andarsene. Eppure oggi sappiamo che la cifra di migranti e richiedenti asilo “spostati” è 5.600. Ne mancano all’appello almeno 3.000.
Come potevano pensare i politici di lanciare un’operazione del genere in pochi giorni?
Alcuni sono fuggiti prima o si sono nascosti. Non c’è stata altra prevenzione di quella delle associazioni che hanno avuto pochissimo tempo. In questo momento poco importa se si tratta di migranti economici o di richiedenti asilo. Si tratta di persone allo sbando.
La giungla di Parigi Stalingrad
Dopo Calais si sono accorti improvvisamente accorti che esiste Stalingrad. Si tratta di un quartiere a Nord-Est della capitale, nel 19° arrondissement, di un viale sotto il viadotto del metrò aereo dove tende di migranti si moltiplicano dall’estate scorsa. Pare che siano pochi quelli che arrivano da Calais. Ci sono afgani, somali, eritrei, libici. Sono tutti stanchi, compresi gli abitanti del quartiere che a volte protestano, a volte aiutano come possono. Questa mattina gli hanno mandato la polizia. No! Non si sgombera così la gente. La polizia ha fatto controlli d’identità che devono essere fatti per capire chi sono queste persone, come aiutarle, per sapere chi ha diritto a chiedere asilo chi no.
L’associazione “France Terre d’Asile” che si trova lì non sa più come muoversi, da che parte girarsi. Molti di questi ragazzi parlano inglese. “Non siamo terroristi” urlano alla polizia che aveva l’ordine di controllarli e disperderli. L’operazione avrebbe potuto svolgersi più tranquillamente se non fossero state inviate delle équipe di pulizia per pulire il marciapiede. Per far questo hanno ovviamente distrutto diverse tende, materassi, oggetti che i migranti utilizzano per ripararsi.
La creazione di centri di accoglienza avanza più lentamente dell’arrivo dei migranti e le scene alle quali stiamo assistendo sono quelle di ruspe e distruzione, non di ricollocamento in luoghi salubri.
Chi aveva il documento di “richiesta d’asilo” è stato disperso. Perché? Chi non aveva documenti è stato fatto salire sui camion delle forze dell’ordine. Nella confusione alcuni hanno perso i documenti. Scene che fanno venire la pelle d’oca.
Ma cosa stanno facendo? Cercando di recuperare mesi di abbandono come nel caso dei siriani della porta di St. Ouen? Il governo accelera non si sa cosa perché ci avviciniamo alla campagna presidenziale? Come si controllano 2.500 persone in una mattinata?
Gli amministratori di Parigi accolgono gli stranieri ricchi pronti a investire nel “Grand Paris” il progetto futuristico per la Parigi del futuro sognata dai ripetuti governi mentre persone deambulano senza tetto. E non si tratta solo di migranti. Da domani 1° novembre inizia la tregua invernale che durerà sino a marzo come ogni anno. Infatti in questi giorni le espulsioni sono state accelerate come i tagli dell’energia elettrica e del gas. Non parliamo del mal-alloggio.
Le cose dovrebbero essere fatte con logica. Nell’ordine, una dopo l’altra. Invece no! In Francia si concentrano ogni giorno per peggiorare le cose.
Luisa Pace