«Siamo stati colpiti da una singolare iniziativa giudiziaria diretta a farci rilasciare l’immobile in cui svolgiamo la nostra attività. Vi prometto che lotterò con tutte le mie forze e non mi farò intimidire da azioni ingiuste e illogiche, ma andrò fino in fondo perché so che ho agito sempre nella massima trasparenza e correttezza per il futuro dell’azienda e dei lavoratori».
E’ con queste parole che Armando Donazzan dichiara aperta la discussionein merito alla decisione del giudice del Tribunale di Vicenza sul sequestro giudiziario degli immobili produttivi (in pochi giorni e in modo affrettato) della sede Metalpres di Cornedo Vicentino (VI), una delle 9 aziende acquisite dal gruppo metalmeccanico internazionale, a seguito di un lungo contenzioso tra la ex proprietà e l’attuale colpendo ben 138 famiglie. In una lettera indirizzata ai suoi dipendenti di Metalpres (scaricabile qui), Armando Donazzan risponde al loro appello di qualche giorno fa spedito ai vertici di Orange 1, che mette in evidenza la compattezza tra lavoratori e aziendacon un messaggio di fiducia e solidarietà.
Nella nota di Armando Donazzan sono tanti gli interrogativi che richiedono una risposta immediata:
«Al Commissario del concordato chiedo perché ha cambiato parere, dopo averci garantito nel corso della procedura di acquisto e poi con un documento formale che ci avrebbe lasciato nell’immobile fino alla vendita mediante procedura competitiva? Perché ha consentito la nostra presenza nell’immobile, senza alcun sollecito, per ben due anni ed ora, di tutta fretta ci vuole imporre lo sgombero portando al giudice la motivazione che il locale affittato crea un grave ostacolo alla vendita? Perché il valore d’affitto da noi comunicato non viene ritenuto congruo sebbene sia 4 volte superiore a quello dell’affittuario precedente e da lei accettato?. Alla Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola chiedo, invece: perché avete dato il vostro parere favorevole come membri del Comitato dei Creditori al concordato di procedere contro METALPRES sapendo quale poteva essere il problema che veniva creato ai lavoratori e all’impresa stessa?».
L’azienda in questione è stata acquisita da Orange1 Holding nel 2014 partendo da una situazione disastrosa sia sotto un aspetto di coordinamento nelle relazioni che per quanto riguarda le attrezzature da anni senza manutenzione e in molti casi divenute obsolete. Oltre al valore di acquisto di 6,3 milioni di euro, Orange1 ha investito in soli 2 anni ulteriori 11 milioni di euro. Tutto questo con lo scopo di creare una Azienda LEADER dove la tecnologia, il know-how tecnico e il personale siano il DRIVE di una costante crescita e sviluppo.