Per chi non se ne fosse accorto in Francia vige ancora lo Stato d’emergenza. Persino il Presidente Hollande, nel discorso di fine anno, ha detto che la minaccia terroristica è altissima il che dovrebbe significare che ormai lo sanno tutti e che si stanno prendendo misure serie anche se un tantino tardive. Meglio tardi che mai si dice. Quindi accontentiamoci. E su cosa si stanno accapigliando i parlamentari francesi? Sulla decadenza della nazionalità per attacco agli interessi fondamentali della nazione e atti terroristici. Ovviamente la legge varrebbe per i bi-nazionali poiché non si possono creare apolidi.
Bene. In parlamento c’è il caos da prima delle feste perché nessuno è d’accordo sul come legiferare ed intanto nessuno si occupa di decisioni un tantino più utili. Non tanto, basterebbe un pochino. C’è chi fa notare che tale decisione sarebbe contraria alla Dichiarazione dei Diritti umani, altri vorrebbero estenderla a tutti i francesi. Insomma un caos di sfumature e di pareri cacofonici che vanno avanti da prima di Natale. Siamo alla Befana, che in Francia non ci va, ed ancora si stanno dividendo.
Se facessero un attimo di silenzio, un attimino solo, si accorgerebbero che a chi è condannato per terrorismo islamico proprio non importa di avere o no la nazionalità francese, italiana, belga e via dicendo… e tale legge, se votata, non farà neanche da spauracchio perché che siano integralisti reclutatori, terroristi, lupi solitari o puri guerrieri del Califfato, del passaporto francese se ne fanno poco. Girano quasi sempre con documenti falsi coi quali si fanno beffe delle polizie di frontiera. Abbiamo visto come dal Belgio sono entrati in Francia e poi tornati. Abbiamo visto come hanno attraversato la frontiera di Ventimiglia ed il tutto in piena caccia all’uomo dopo gli attentati del 13 novembre scorso. Alcuni di loro sono ancora a piede libero.
Due sospetti terroristi iraniani, prima detti siriani, sono stati presi all’aeroporto di Genova. Senza nulla togliere alla polizia che li ha arrestati questi pensavano di andare a Londra con passaporti falsi e per giunta belgi quando non parlano una parola di francese. Se fossero tutti così sprovveduti avremmo già risolto il problema del terrorismo islamico. Ma così non è.
Quindi se il Governo francese si concentrasse su altre misure come maggiori mezzi all’antiterrorismo ed alle forze dell’ordine che possano almeno tenere sotto controllo chi è già schedato “S” come avrebbero dovuto insegnare gli attentati perpetrati da un anno ad oggi in Francia, si potrebbe andare avanti nel senso giusto. Se anche l’Italia, il Belgio ed altri paesi europei, per non stare a citarli tutti, si decidessero a prendere misure efficaci e collaborassero sarebbe ancora meglio.
Invece no. In Francia si sono persi nel labirinto della questione della nazionalità sulla quale speriamo non discutano ancora molto mentre in Italia si chiacchiera di tutto e di più e speriamo che a Roma non si accorgano del problema libico troppo tardi. Anzi, en passant potremmo ricordare al nostro Governo che la Libia è a poche miglia da noi.
Bene! Il discorso di fine anno del Presidente Hollande è terminato con “E’ stato un anno di sofferenza e di resistenza, facciamo del 2016 un anno di coraggio e speranza”.
Non ci resta che resistere anche ai nostri svariati Governi ed armarci di pazienza!
Luisa Pace