Lampedusa. C’è la commemorazione del naufragio, non possiamo fare una magra figura, le strade devono essere spazzate, limpide come il cielo dopo un temporale. Ci saranno le autorità: Ministri, Presidente della Regione, Sindaci, prelati, Eminenze. Immaginate le tv di tutta Italia e poi non dimentichiamoci che le riprese saranno trasmesse dalla CNN. In tutta questa meravigliosa macchina organizzata ad hoc provate ad immaginate la proclamazione di uno stato di agitazione dei lavoratori ecologici. Immaginate le autorità che “saltellano” tra una buccia di banana e qualche cacca di cane. E che figura ci farà l’amministrazione comunale? Ma perché proprio ora, si chiederà il popolo lampedusano, sono forse impazziti?
Ma perché questi “spazzini”, “netturbini”, operatori ecologici non sorridono e non sono lustrati a nuovo in occasione della “grande” manifestazione? Ma vuoi vedere che le aziende per le quali lavorano non pagano? Certo, tornare a casa dopo una dura giornata di lavoro e non portare il “pane” è davvero paradossale. I ritardi nei pagamenti dei loro stipendi sarebbero “giustificati” da parte delle aziende con i ritardi del pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti da parte del Comune, che però al momento non può farci più di tanto visto perché ha “problemi di liquidità di cassa”.
Ma vuoi vedere che viene fuori il gioco delle tre carte, un gioco antico, da strada, un gioco che improvvisamente è diventato di attualità, un gioco che “ubriaca” i lavoratori rendendo incomprensibile al popolo le loro legittime rivendicazioni. Come dimenticare l’appello (30 ottobre) alla “calma”,al senso di responsabilità lanciato dalle aziende ai lavoratori,per evitare lo sciopero e quindi disagi alla popolazione.Come dimenticare l’appello (30 ottobre) del sindaco col quale chiedeva interventi per evitare lo sciopero. Come dimenticare “l’intervento immediato” dell’assessorato regionale alle economie locali. Come dimenticare il gioco: “carta vince-carta perde” praticato nel meraviglioso mercato di “Ballarò”.
Non basta essere “accanto ai lavoratori” bisogna “battere” il pugno o la scarpa sui duri e sordi tavoli istituzionali.Bisogna far cessare una situazione che va avanti ormai da tempo provocando gravi disagi ai lavoratori e alle loro famiglie che hanno difficoltà ad affrontare le spese quotidiane. Mi sovviene una frase di Oscar Wilde scrittore, poeta, drammaturgo, giornalista irlandese.” Più fame c’è tra il popolo, meglio è. Così imparano l’abnegazione, che è una eccellente virtù. ”
Aldo Mucci