Dato che al ridicolo della politica non c’è mai fine, la Regione Lazio ha deciso di mandare delle lettere praticamente a tutte le famiglie, asserendo che in base a controlli antievasione (e già qui la sentenza è emessa) risulta che 5, 6, 7 anni fa avremmo comprato medicine, o usufruito di prestazioni utilizzando esenzioni non dovute, e che entro 30 giorni dobbiamo cacciare 3, 4, 500 euro.
No, ma io me lo ricordo bene: 5 anni fa sono andato dal medico, ho concordato con lui una ricetta falsa, poi sono entrato di notte nei sistemi della ASL, ho taroccato il mio reddito, e infine con la faccia da culo che mi ritrovo ho pagato meno di quello che dovevo.
E come me tutti quelli che conosco, ovviamente, perché si sa, l’Italia è un popolo di santi, navigatori, eroi, ma pure de fiji de na gran mignotta.
L’ipotesi che semplicemente i sistemi della sanità funzionino a cazzo, e che uno si limiti a pagare quanto gli è stato indicato, non è stata presa in considerazione, vista la quantità di ladri che gira per la Regione.
E ovviamente i controlli sono relativi ad anni fa, e noi teniamo tutte le ricevute di tutti gli ultimi duemila anni, hai visto mai Caio Giulio Cesare avesse fatto un trattamento per i capelli senza aver usato il ticket adeguato?
Meglio conservare tutto.
Perché la Regione si prende anni, decenni, millenni per fare verifiche, ma che cazzo, i soldi li devi cacciare entro 30 giorni.
E così, dopo l’ex-Sindaco Marino, abbiamo anche l’ex-Governatore Zingaretti.
Il suicidio politico è uno sport a quanto pare molto in voga, da queste parti.