Latina – L’operazione di Polizia «Don’t Touch» dimostra come la città di Latina sia da anni soggetta al controllo delle attività criminali ed al riciclaggio del denaro sporco da parte di personaggi che, a nostro avviso, costituiscono un sodalizio che nulla ha di diverso dalle organizzazioni di tipo mafioso. Al plauso per l’impegno e la capacità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, guidati dal dr. Giuseppe De Matteis e per i magistrati che hanno condotto le indagini, va aggiunta la considerazione che i tipi di reati contestati paiono a nostro avviso non delineare al meglio la pericolosità sociale del gruppo criminale coinvolto nella vicenda. Alcuni dei soggetti arrestati hanno dimostrato di intessere rapporti con pezzi dell’economia e della politica i cui contorni dovrebbero meglio essere delineati.L’articolo 416 bis del codice penale nel configurare l’ipotesi dell’associazione a delinquere di stampo mafioso recita: Chiunque fa parte di un’associazione di tipo mafioso formata da tre o più persone, è punito con la reclusione da tre a sei anni. Coloro che promuovono, dirigono o organizzano l’associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da quattro a nove anni. L’associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto o indiretto lagestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri. Se l’associazione è armata si applica la pena della reclusione da quattro a dieci anni nei casi previsti dal primo comma e da cinque a quindici anni nei casi previsti dal secondo comma. A nostro modesto avviso ci sarebbero,ormai da tempo, tutti gli elementi, considerati i livelli di omertà e paure che coinvolgono non poca parte dei cittadini di Latina e non solo, di ravvissare non l’associazione semplice ma quella mafiosa, prevista e punita dall’art. 416 bis c.p.- Come dire: o si stronca definitivamente il malaffare o il pericolo resta e quella che da anni definiamo “Quinta Mafia” si radicherà inesorabilmente sul territorio.
I Cittadini contro le mafie e la corruzione
Dr. Antonio Turri