La solita processione “antimafia” a Soccavo, quartiere di Napoli che ha fama di essere oppresso dalla camorra. Ma al rito “devozionalmente” anticamorristico e antimafioso (non finirò mai di ringraziare Vitiello per quella sua definizione: “mafia devozionale”) c’erano solo i “politici”, esponenti di partiti, quasi veri o solo presunti tali. Non più di una cinquantina di persone.
Un corteo paragonabile ad una processione con la sola presenza del Clero e non dei fedeli.
Il commento della stampa perbenistico-antimafiosa, nonché dei promotori “officianti” il rito disertato dalla gente, è stato “ha vinto la paura!”.
Macché paura! La gente ha le scatole piene di queste processioni, di questi inutili riti, oramai, grazie anche a quello che ora sta succedendo a Napoli, a Roma, a Palermo ed altrove, addirittura pagliacceschi.
Paura, semmai, di essere ridicoli e di essere scambiati per quei malavitosi ipocriti che dell’antimafia hanno fatto una lucrosa professione che garantisce ottimi affari.
Affari di “munnizza”, di acque chiare (fino ad un certo punto e non in senso morale) e luride, di concessioni d’ogni genere ed, oggi, a quanto sembra, anche di amministrazioni dei beni “mafiosi”, tali perché appartenenti a malviventi senza la patente di “lottatori contro la mafia” sequestrati a tal fine.
Un uomo di vertice delle Agenzie “anti”, Cantone (anticorruzione) ha dichiarato che a Napoli, senza la camorra che, almeno, dà un po’ di “lavoro” con lo spaccio, certi quartieri esploderebbero per il totale degrado e la più disperata disoccupazione. C’è da andare a nascondersi per la vergogna, altro che ad esibirsi in pagliacciate “per la legalità”.
La gente è stufa. Paura ne ha, ma, oramai, non tanto quella della camorra, quanto quella di ciò che non c’è: lo Stato, la giustizia, il lavoro, un po’ di pudore di chi si dà alla politica, di chi profitta della lotta alla criminalità per rubare, opprimere, crearsi una posizione di dominio, di comando. Ecco la nuova mafia: l’Antimafia. Non dico di andare a fare le processioni contro l’Antimafia. Ma una salva di napoletane “pernacchie” a questi pericolosi buffoni è ora che parta. Sono diventato grillino? No, cari amici, né tanto meno per mia scelta. Guardateli questi cinquestellisti anch’essi devozionalmente e ottusamente “antimafia” e non vi resterà fiato sufficiente per spernacchiare.
Mauro Mellini – www.giustiziagiusta.info