Definire “omicidio di massa” quello messo in atto dallo Stato che, complice la crisi economica, ha portato centinaia di persone a togliersi la vita per motivi economici, non è molto lontano da quello che è la realtà.
Il 45% delle vittime, erano imprenditori.
Un delitto perfetto, visto che nonostante a volte si rinvenga l’arma del delitto, ovvero leggi, leggine e balzelli vari, più difficile è comprendere il movente e risalire all’autore materiale della strage.
Al suicidio delle persone, si aggiunge quello delle aziende.
Questa è la lettera che un imprenditore ha pubblicato oggi sulla pagina Facebook della propria azienda. In attesa di conoscere meglio i fatti, non v’è dubbio che mentre l’Italia affonda, continuiamo ad assistere impotenti agli sperperi di denaro pubblico, alle mazzette elargite per “sporchi affari”, ai privilegi ed emolumenti che una casta d’intoccabili si assegna.
LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI LOCALI, REGIONALI, NAZIONALI
Mi chiamo DEMA IMPIANTI SRL di Altamura (BA) prossima vittima dello Stato prevista per il giorno 28.09.2015 Tribunale di Bari sezione fallimentare. Sono un imprenditore ormai fallito, sono una persona che ha sempre lavorato per non far mancare nulla alla mia famiglia e anche ai dipendenti della mia ditta, prima della decisione del suicidio nel campo del lavoro “la chiusura della mia Ditta, che fallirà per crediti”, sì per crediti e per colpa dello stato.
Nel mio caso la perdita della mia ditta è scaturita dalla sfortuna di aver lavorato in un importante appalto pubblico nazionale “La Nuova Cittadella Dell’Economia di Capitanata Nuova sede della CCIAA di Foggia”, nel quale appalto sono stato truffato sia a livello economico che a livello morale.
Non ho mai pagato tangenti, forse un errore, ma ne sono fiero. Uno degli errori da me commessi è stato quello di aver prestato la mia ditta allo Stato e di essere fiducioso che da esso fossi totalmente protetto. Invece no, tutt’altro.
L’altro mio errore è stato quello di aver denunciato i fatti accaduti nell’appalto ai media e quindi rendere di dominio pubblico nazionale la mia vicenda. Questo ha scaturito una sorta di alleanza massonica politico/istituzionale contro di me e vedere Parlamentari e Ministri del Governo che si lavano letteralmente le mani, al cospetto di una triste vicenda puramente all’italiana come la mia, e vedere che oggi loro sono sempre al loro posto ed io invece costretto al suicidio dallo Stato, mi umilia e rattrista ancor di più.
Non c’è giustizia in questo paese, perché quando si toccano i poteri forti dello Stato sono tutti coesi da destra a sinistra, da avvocati a giudici, e ti ammazzano. Ti ammazzano perché tu sei piccolo e non conti nulla, ma nello stesso tempo diventi un problema per i loro loschi affari e quindi decidono a priori di distruggerti e lo fanno a piccole dosi. Ti umiliano così tanto che ti costringono al suicidio imprenditoriale, così come hanno fatto con la mia Ditta e come succede a tanti altri imprenditori non ascoltati dalle istituzioni.
Tutte queste leggi, invece di incentivarmi a lavorare mi hanno portato al fallimento, con tutte le conseguenze del caso. Sono ormai un ex imprenditore, disoccupato e senza ormai nessun futuro, per colpa di questo Stato, che non pensa a creare forme di sostegno alle piccole azienda in crisi. Crisi che esiste ed è tanto evidente, ma si intuisce la difficoltà, o meglio, la mancata volontà da parte del governo centrale ad intervenire in merito, specie quando i problemi derivano da circostanze “più facilmente risolvibili”, come ad esempio il caso della mia Ditta, truffata in un appalto pubblico. E oggi a causa di leggi sugli appalti pubblici, studiate ad hoc per i delinquenti, sono costretto a soccombere perché indifeso dallo Stato e quindi obbligato al suicidio imprenditoriale della Mia Ditta.
Con questo amaro sfogo, volevo solo ricordarle, caro Stato, che lei con la sua negligenza continuerà a vedere un aumento di fallimenti, con conseguenti vendita forzata, grazie alle Banche ed Equitalia, usurai legalizzati e da lei protetti, di beni di qualsiasi natura che hanno comportato immensi sacrifici e vanificati da questa congiuntura negativa, che la Mia Italia affronta solo per altri e non in maniera adeguata per i propri figli.
Questa voce che a voi Politici, Giudici arriva dall’esterno del Palazzo serve a sensibilizzarvi affinché con la vostra professionalità possiate proporre alle istituzioni una qualsiasi forma di fattiva collaborazione con le Imprese che sono in crisi e mi permetto di suggerirle l’istituzione di una commissione di Esperti (Giudici, commercialisti, Imprenditori ecc…) che prontamente possono assistere imprenditori come me ed evitare che continuino ad aumentare anche i suicidi di persone, perché la vita è sacra.
Signor Stato io volevo solo spiegarle che i suicidi di cui si ha notizia sono ormai diventati una quotidianità, non fa più notizia ormai sapere che ogni giorno imprenditori si tolgono la vita per i debiti e la mancanza di lavoro, ma ancor di più lo fanno perché umiliati. Il sapere che questo atteggiamento diventa ormai diffuso mi rattrista molto e nel mio piccolo vorrei mantenere viva l’attenzione su questo brutto fenomeno, nella speranza che cessi prima possibile.
Dalle notizie in mio possesso dall’inizio dell’anno 2015 le persone che si sono tolte la vita per i problemi sopra esposti sono arrivate ad 885 .
Fiducioso in suo interessamento, la ringrazio anticipatamente.
DEMA IMPIANTI SRL