Ignoravo appositamente la notizia, tanto non c’è la rubrica « necrologi ». Eppure, con il trascorrere delle ore l’irritazione che covavo è esplosa! Ignorare la notizia è un conto, leggere e sentire certi commenti non può che riportare con i piedi per terra!
La notizia è: il monarca saudita Abdallah Ben Abdel Aziz Al-Saoud è morto, gli succede Salman Ben Abdel Aziz, 25° figlio di Abdel Aziz Al-Saoud, fondatore dell’Arabia Saudita. Punto.
In talune circostante sarebbe opportuno e quantomeno diplomatico tacere ma il buon senso pare cosa desueta. E’ tutto il giorno che si sente omaggiare il fu monarca Abdallah. Dal Forum economico mondiale di Davos, il Presidente Hollande ha annunciato che presto andrà a porgere personalmente le proprie condoglianze in Arabia Saudita. “Avevo relazioni di fiducia con il Re Abdallah, compreso nella lotta contro il terrorismo”. E’ vero che i sauditi non hanno mai confessato di finanziare il terrorismo, e forse non il Re direttamente, ma se avesse voluto bloccare “quei” fondi, probabilmente avrebbe potuto.
Citando il suo successore, l’ormai Re Salman, molti media sottolineano che si tratta di un personaggio più “conservatore” di Abdallah che a questo punto sta per diventare un “femminista”. L’ha detto anche Madame Christine Lagarde, direttrice del : “Ha promosso molte riforme ed era, in modo discreto, un grande difensore delle donne”. Certo, infatti le donne non possono esercitare alcun loro diritto senza il permesso di un uomo, marito, padre o fratello che sia, per andare a scuola, lavorare, aprire un conto in banca… Da quest’anno potranno votare alle comunali ma continuano a non poter guidare.
Chissà cosa ne pensa della giustizia saudita la donna decapitata in pubblico, in una strada di La Mecca, accusata di aver abusato della figliastra di sette anni e di averla poi uccisa nonostante gridasse la sua innocenza. E’ “solo” la settima esecuzione dall’inizio dell’anno nel paese dove queste esecuzioni sono in crescita. Forse Madame Lagarde non è al corrente di queste esecuzioni pubbliche. Forse non è al corrente che, sotto l’influenza wahabita, sono vietate le raffigurazioni della donna, o che la parola di un uomo vale quella di due donne…
Ed ancora: vogliamo ricordare che il blogger saudita Raef Badaoui è stato condannato ad una pena di 10 anni per “insulto all’Islam” assortita di 1.000 frustate suddivise in 20 settimane? Ha già subito le prime 50, ma le successive sarebbero state rinviate per “ragioni di salute”. Non si sa se le autorità ascolteranno il parere dei medici. La petizione di Amnesty International sta facendo il giro del mondo e sua moglie sta implorando di fermarli.
Sono solo pochi esempi per descrivere il “mondo” di Abdallah Ben Abdel Aziz Al-Saoud, che molto probabilmente non migliorerà con l’avvento del nuovo Re.
Il Re è deceduto ma non significa che debba per forza essere omaggiato.
Luisa Pace