Premessa: a me il sindaco Marino non sta simpatico. Anche se l’ho votato, mannaggiammé.
Trovo che sia una persona non adeguata al compito (gravoso) che lo impegna quotidianamente, che non abbia sufficiente esperienza politica e amministrativa alle spalle, che non abbia carisma e leadership per gestire la sua tumultuosa maggioranza, ma soprattutto non sia romano.
Roma, così come Napoli, Milano, Genova, Bologna, è un universo a sé stante, e forse Roma è la città più difficile da domare, per un non romano. Perché i romani hanno una storia millenaria che li condiziona, una prosopopea senza eguali, siamo caciaroni, indifferenti, cinici, sarcastici. Nessuno può arrivare a Roma, e fare proclami pensando di essere preso sul serio. Voi pensate che una città che ha ascoltato le catilinarie si faccia impressionare da un genovese mezzo siciliano che afferma: “Voglio pedonalizzare il centro di Roma”? La pernacchia scatta immediata, che neanche il cane di Pavlov era così veloce. Ed effettivamente, ad un certo punto, la sorte di Marino sembrava segnata: non erano bastati i proclami esagerati, i buchi di bilancio tappati chiedendo favori al governo “amico” (Marino ha scoperto presto che non esistono amici in politica…), il taglio ai trasporti, le imboscate in Campidoglio.
No, ci si è dovuta anche mettere la famigerata “panda rossa”. Una specie di mostro mitologico, metà Renault di Aldo Moro e metà tenda rossa del comandante Nobile, rappresentava con la sua immobilità sanzionata da contravvenzioni continue l’arroganza del potere. E allora vai con le dichiarazioni “è uno scandalo”, “abuso di potere”, “l’indifferenza del sindaco alle regole” e così via. La stessa maggioranza ha assaporato per un breve ma intenso periodo l’ipotesi di far cadere il sindaco Marino, e di sostituirlo con statisti di comprovata fama e competenza, tipo Bianca Berlinguer.
Ma a salvare la giunta Marino è arrivato lo scandalo della mafia romana, che ci ha fatto capire quanto il povero, tenero Giacomo Marino, con le sue romantiche contravvenzioni sia un giuggiolone, in confronto a gente che si spartiva il territorio, le aziende pubbliche, le gare, e minacciava di morte a destra e a sinistra. Ecco dunque il baldanzoso sindaco riprendere fiato, la stampa improvvisamente parlare bene di questo barbuto chirurgo, e la sua maggioranza commissariata.
Va bene Marino, stavolta l’hai passata liscia. Ma non ti illudere: Roma fa schifo, è sporca, abbandonata, inquinata, invivibile. Datti una regolata, non ci sarà un Romanzo Criminale ad ogni crisi di giunta, a venirti in soccorso.
R.C.