Euro falsi per oltre mezzo milione di euro. Questo il valore delle monete false prodotte in Cina, perfettamente imitate nei minimi particolari, che ha portato al fermo di dodici persone appartenenti ad una organizzazione di cinesi e italiani accusati dai Magistrati della Procura della Repubblica di Palermo di essere responsabili di produzione e di introduzione sul territorio dello Stato di monete false.
L’organizzazione, che era pronta a mettere in circolazione più di 300.000 monete false da uno e due euro, aveva a capo due cinesi, uno residente in Cina con il compito di organizzare la produzione e l’altro in Italia con il compito di ricevere il danaro e tenere i contatti con le organizzazioni napoletane e siciliane per la distribuzione.
Le monete false, prodotte in Cina venivano spedite tramite container al porto di Napoli da dove i membri dell’organizzazione le prelevavano per distribuirle in tutta Italia. Nell’ambito dell’indagine è stato sequestrato un container con 306.000 monete false da uno e due euro, per un importo pari a 556.000 euro.
L’operazione aveva preso l’avvio nell’aprile del 2014 con l’arresto da parte dei Carabinieri della Compagnia di Palermo – Piazza Verdi di una donna di nazionalità ghanese responsabile di spendita di danaro contraffatto e dal contestuale sequestro di monete per circa 23mila euro.
Le successive indagini dei Carabinieri di Palermo e del Comando Antifalsificazione di Roma hanno consentito di ricostruire i legami tra i componenti dell’organizzazione e di localizzare nel porto di Napoli un primo container spedito dalla Cina contenente monete false per 600mila euro circa.