La proposta di legge in materia di prevenzione del terrorismo dovrebbe approdare in Parlamento entro questo mese
Ad annunciare le nuove misure è stato oggi il primo ministro inglese David Cameron, che ha sottolineato come siano necessarie nuove regole in materia di terrorismo che vanno dai maggiori poteri dati alle forze dell’ordine, regole imposte alle compagnie aeree, ritiro dei documenti di viaggio ai radicalizzati, processi di de-radicalizzazione.
Il nuovo “Counter-Terrorism Bill” prevede di bloccare per almeno due anni soggetti che tornano dalla Siria e dall’Iraq e non rispettano le misure imposte nel Regno Unito.
La Gran Bretagna nel mese di settembre aveva innalzato il livello di rischio d’attentato terroristico portandolo a “grave”, ritenendo altamente probabile un attacco all’interno del paese.
Più ampi poteri dunque alle guardie di frontiera e alla polizia aeroportuale che potranno ritirare il passaporto a quanti vorrebbero andare in Siria e Iraq per unirsi all’ISIS, ma anche per impedirne il rientro qualora non accettassero di sottoporsi alle nuove ferree regole. Le conseguenze del mancato rispetto delle nuove norme coinvolgerà anche le compagnie aeree che non si adegueranno alle liste no-fly di Londra e alle quali potrà essere vietata l’autorizzazione all’atterraggio negli aeroporti britannici.
Il Regno Unito ha dichiarato guerra allo Stato Islamico ed è una guerra che va combattuta principalmente all’interno delle proprie frontiere. Non dobbiamo infatti dimenticare che sono circa 500 gli jihadisti inglesi che si sono uniti alle milizie dell’ISIS e che combattono attualmente nei territori in guerra.
Londra, inoltre, vede la presenza di molti estremisti islamici, mille dei quali già monitorati dalla polizia britannica, su alcuni dei quali pendono procedimenti giudiziari. “Dobbiamo vietare predicatori estremisti nei nostri paesi. Dobbiamo sradicare l’estremismo dalle nostre scuole, università e prigioni” – ha dichiarato David Cameron, lasciando intendere che questa guerra non va combattuta solo con l’uso delle armi e con le misure repressive ma anche sotto il profilo culturale e religioso.
Gjm