Chi non ricorda le rassicuranti parole dei nostri governanti quando affermavano che il “rischio ebola” per il nostro paese era quasi inesistente? Mentre il Consiglio sicurezza dell’Onu ammette che la risposta della comunità internazionale all’Ebola ha fallito nel capire e affrontare in maniera adeguata l’entità dell’epidemia e dei suoi effetti, a Palazzo Chigi si tiene un vertice fra i ministri dell’Interno, Angelino Alfano, della Salute, Beatrice Lorenzin, dei Trasporti Maurizio Lupi, della Difesa Roberta Pinotti e degli Esteri Federica Mogherini.
Un vertice su cosa, su quello che appariva quasi impossibile? Ed è sull’improbabile, se non impossibile, che Il governo si è dato l’obiettivo di potenziare il personale negli aeroporti e rafforzare i canali di informazione per i cittadini sui rischi del contagio da Ebola, creando una task force tra più ministeri?
Adesso che abbiamo scoperto che l’Italia ha soldi da buttar via per vertici che non servono a nulla (vista la quasi impossibilità che il virus arrivi da noi) e che saranno prese comunque precauzioni in materia di potenziamento del personale nei porti e aeroporti, mentre l’OMS afferma che i morti sono quasi 4.500 e che entro dicembre i casi di ebola potrebbero sfiorare i 10mila infettati alla settimana nelle aree più colpite, verrebbe spontaneo chiedersi cosa ha fatto finora il nostro governo e in particolare i ministri competenti.
Alfano sembra aver scoperto il rischio terrorismo soltanto il 25 settembre, quando una circolare del Ministero dell’Interno recitava testualmente: “Com’è noto, lo straordinario afflusso di oltre 130.000 migranti che sono giunti quest’anno sulle coste italiane ha suscitato grande preoccupazione in ambito nazionale ed europeo. Peraltro, alcuni Stati membri lamentano con crescente insistenza, il mancato fotosegnalamento di numerosi migranti che dopo essere giunti in Italia, proseguono il viaggio verso i Paesi del Nord Europa”.
Nella speranza, piuttosto vana, che dal 25 settembre in poi si sia ottemperato alle richieste dell’Unione Europea, c’è da chiedersi cosa pensa di fare il signor ministro per prevenire eventuali casi di contagio da malattie infettive legate a flussi migratori che ad oggi non si è stati capaci di gestire neppure sotto il profilo della sicurezza del paese.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, come pensa di affrontare gli eventuali casi di ebola? Come avverrà il trasporto dei contagiati, visto che in molte realtà non sembra si siano attrezzate le strutture sanitarie per un trasporto in sicurezza? Senza voler entrare nel merito del dove e come pensiamo di gestire i casi che dovessero presentarsi nel corso delle prossime settimane o mesi…
Mentre negli Stati Uniti dinanzi al primo paziente affetto da ebola è stata verificata l’incapacità di chi avrebbe dovuto gestirlo, con la conseguenza di altri due casi di contagio diretto su territorio statunitense, in Italia, dove abbiamo agito come gli struzzi per non vedere un problema per “non fare allarmismo”, ma neppure prevenzione, non resta che votarsi ai Santi. O in alternativa, ad Angelini che facciano miracoli…
Un’impresa ardua e una speranza vana!
gjm