Roma, 27 ago. – (Adnkronos)- Udienza, oggi, al tribunale di Delhi per i due marò. Il giudice ha convocato oltre ai due fucilieri di marina anche la Nia, la polizia antiterrorismo indiana. “Sembrava dover essere un passo importante prima dell’udienza del 14 ottobre ed invece il giudice speciale indiano Reetesh Sing si è solo limitato a prendere atto del rinnovo della cauzione da parte della difesa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone – spiega all’Adnkronos il generale Fernando Termentini, amministratore del gruppo Facebook ‘Riportiamo a casa i due militari prigionieri’- Nel contempo ha dato mandato alla Nia di verificare entro la fine della settimana il buon esito dell’operazione relazionando al tribunale”. “Un atto dovuto del Giudice od un altro significativo atto di scarsa fiducia nei confronti dell’Italia e nello stesso tempo un tentativo di tirare in ballo di nuovo nella vicenda la Nia esclusa in precedenza dalle indagini su sentenza della Corte Suprema? – chiede Termentini- Quello che è certo che a fronte delle dichiarazioni di fiducia del nostro Premier nei confronti del Presidente indiano dopo la ferragostana telefonata, non altrettanto sembra essere da parte della Giustizia di Delhi nei confronti dell’Italia”. “Garanti e banca, infatti, non sono cambiati, perchè dunque accertare se gli atti bancari sono stati eseguiti correttamente – rimarca il generale- Forse l’Italia è ormai nella black list indiana dei Paesi insolventi e forse non è tramontata l’ipotesi che da parte indiana si voglia coinvolgere di nuovo la Nia, fatto che comporterebbe il ripresentarsi del rischio della pena di morte. Modi sarà simpatico a Renzi ma è un pragmatico e fin dall’inizio della vicenda dei due Marò non ha mai smesso di chiedere nei confronti dei due pene esemplari”.