Ma vuoi vedere che alla fine, non abbiamo compreso lo “spirito” di chi ruba.
Che male cè, dopotutto è un “modus vivendi” : pago tangenti, consegno buste. Lo faccio ovunque, alle fermate dell’autobus, al ristorante, nelle plance delle barche ormeggiate a Montecarlo, nelle balere, naturalmente lontano dal mio ufficio. Faccio due conti in tasca, mi tengo il mio “guadagno”, una piccola percentuale, per il disturbo naturalmente. Rubo, ma la notte dormo sereno, consapevole di avere fatto qualcosa per l’economia di questo Paese, che tra le altre cose stenta a crescere. Io scavo il mare, costruisco un’opera di ingegneria , con schiere di paratoie gigantesche mobili, a scomparsa, che sono sicuro, proteggeranno la laguna, le sue città, gli abitanti e l’inestimabile patrimonio storico, artistico e ambientale da tutte le acque alte.
Sono certo: il “mio Mose” garantirà lunga vita alla mia adorata Venezia. Rubo, ma a fin di bene, alla fine do lavoro. Come quella volta che acquistai dei “paludosi” terreni agricoli che grazie ad amici che “sonnecchiavano”asfittici, senza alcun incentivo, privi di “verve”negli uffici tecnici, oggi sono passati edificabili. Rubo, se così si può definire, se cerco di “accelerare”i tempi della burocrazia mandando gli “amici” della mafia presso gli uffici addetti. Io rubo, ma movimento l’economia dell’edilizia , un settore in profonda crisi. Rubo, ma costruisco ville, si muovono le ditte. Io rubo, ma senza di me non ci sarebbero ospedali “luccicanti”di fregi e neon, pavimenti plasticati a lastroni, ma igienici al cento per cento.
Non è colpa mia se dopo qualche mese il lastrone di plastica si “spiccica”, se gli interruttori della sala x vanno in tilt, se l’impianto antincendio non interviene ai primi cenni di incendio, se la lampada scialitica del reparto operatorio non ha la giusta intensità luminosa, se la temperatura del colore non è a norma. In un momento economico particolare, dove si vuole fare emergere il sommerso, magari piazzando cimici all’ingresso del ristorante “da peppino u lordu” o sotto il letto delle “mignotte”pardon escort, sotto la scrivania dei commercialisti di “grido” o all’ingresso delle banche. Io rubo e la chiamo economia reale, produzione, Pil. Io rubo e non capisco tutto questo scandalo. Io rubo, ma sono anche uno “sfegatato” garantista. Ogni scandalo andrebbe considerato innocente fino al terzo grado di giudizio.
Quindi “bocce al centro”per Expo, Carige, Mose. Io rubo, tanto in Italia la legge sugli appalti si applica solo per i “piccoli”, per i “grandi” si va in deroga. Io rubo, chi se ne frega dei dibattiti, dei convegni, dei media. Io rubo e credetemi ce n’è per tutti. Se un giorno sarò indagato, userò il solito slogan, la solita e consolidata dichiarazione: “dimostrerò la mia estraneità ai fatti, ho fiducia nella magistratura”. Del resto, come diceva Arthur Schnitzler, scrittore e drammaturgo austriaco: “Puoi impedire ad un uomo di rubare, ma non di essere un ladro”.
Aldo Mucci