Palermo – Il presidente Crocetta ha incontrato una delegazione del movimento dei forconi guidata da Mariano Ferro. Nel corso dell’incontro i rappresentanti del movimento hanno illustrato la gravissima situazione in Sicilia, prevalentemente nel settore dell’agricoltura, a causa delle aste giudiziarie in corso che stanno causando la cancellazione dal mercato di centinaia di aziende.
Il presidente ha affermato di condividere le preoccupazioni del movimento, per aver verificato di persona nei territori agricoli e in particolare nel ragusano dove il fenomeno è più diffuso, la situazione oggettiva di crisi. La giunta regionale su proposta dell’assessore Cartabellotta aveva già nel dicembre scorso approvato e inviato all’Ars un decreto legge voto. Crocetta, nell’annunciare che martedì prossimo in conferenza dei capigruppo proporrà il prelievo urgente di tale dl per inviarlo subito in commissione e in aula, consapevole però che la vicenda potrà essere risolta con una legge nazionale, ha già preso contatti con il sottosegretario Del Rio e con il Ministro degli Interni, Orlando, per verificare la possibilità di un decreto legge del governo nazionale che possa bloccare immediatamente l’attuale situazione di svendita del patrimonio di tanti piccoli e medi imprenditori.
“Occorre agire in fretta, – ha affermato Crocetta – salvaguardando nei contenziosi civili i beni strumentali di produzione lavoro che possono tra l’altro favorire la ripresa e la restituzione del debito, poichè se le aziende non lavorano non possono neppure pagare i debiti.
Nell’attuale fase di ristagno economica nazionale e internazionale, è necessario affrontare la situazione con strumenti di emergenza – conclude il presidente – che aiutino a superare la crisi e la ripresa delle aziende”.
Mariano Ferro si è dichiarato moderatamente soddisfatto, “il governo – ha affermato il leader dei forconi – ha capito che su questa vertenza la priorità è agire con urgenza e dopo diversi incontri questo ha un tono diverso che può dare un risultato concreto, portando il governo nazionale a una presa di coscienza vera, fermando questo mattatoio a danno delle imprese”.