Dopo i risultati sorprendenti delle Europee sia a Salemi che a livello nazionale, arriva un’altra conferma dalle urne: Domenico Venuti è il nuovo sindaco di Salemi. Il 69.73% degli elettori (7174 su 10288) ha espresso la sua idea sancendo il 34 enne alla guida della città.
Dopo aver svolto una campagna elettorale senza mai rispondere alle provocazioni, rispedendo al mittente tutto quello che proveniva dalla macchina del fango azionata contro la sua persona, Venuti ha condotto alla vittoria la sua coalizione raggiungo addirittura un altro risultato inimmaginabile fino al giorno prima: il premio di maggioranza.
Il premio di maggioranza si è maturato, oltre che per l’ottimo lavoro delle tre liste di consiglieri nella coalizione a supporto di Venuti, anche in seguito all’esclusione dal consiglio e quindi dai voti validi i 252 voti di lista ottenuti dal Nuovo Centro Destra.
Il sistema elettorale in vigore prevede che la lista, come NCD quindi, che non riceve i voti sufficienti per raggiungere il 5%, oltre a non ricevere seggi, non viene calcolato tra i “voti validi”. Per cui al monte voti, tolte schede nulle e schede bianche, vanno tolti anche i voti delle liste escluse: queste rappresentano le cifre da tenere in considerazione per il raggiungimento della maggioranza.
In virtù di tale regola la coalizione messa su da Domenico Venuti ha prodotto quindi il 42.26%, permettendo di raggiungere la soglia di maggioranza prefissata al 40% e quindi 12 consiglieri su 20.
La coalizione di Salemi nel Cuore e Forza Italia è la seconda ad approvare in consiglio ottenendo circa il 20.05% e quindi 3 seggi. Sul terzo gradino del podio si classifica il Partito della Rivoluzione ottenendo 14.81% e due seggi. Un seggio a testa va a Salemi che Cambia (9.70%), Cittadini in Comune (6.80%) e al Movimento Cinque Stelle (6.37%). Come già detto, al Nuovo Centro Destra non basta il 3.73% per entrare in consiglio.
Contemporaneamente per la poltrona da Sindaco da battaglia è stata un po’ più dura. Se nel consiglio nonostante le 10 liste è stato possibile raggiungere il 40%, così non si può dire per le preferenze di sindaco che hanno dovuto tener conto del voto confermativo (o disgiunto) e del numero alto di candidati.
Tra gli elettori sono stati 5.582 ad esprimere la propria preferenza per il sindaco. A Venuti sono andati 1957 voti pari al 35.06%. Vittorio Sgarbi è arrivato secondo con 1569 voti pari al 28.11%. Nicolò Gucciardi è stato votato 683 volte (12.24%), Armata 467 voti (8.37%), Ardagna 395 voti (7.08%), Trapani 322 voti (5.77%) e Amico 189 voti (3.39%).
Ad oggi, a scrutini conclusi, la composizione del consiglio resta ancora un dilemma. Cerchiamo di mettere chiarezza alla situazione, anche se alle 17.00 un Magistrato si recherà alla sez. 01 per chiarire la situazione.
In base ai voti pubblicati dal comune di Salemi sul proprio sito istituzionale (Riepilogo liste singole COMUNALI, dati a cui noi facciamo riferimento) la maggioranza dovrebbe essere ripartita in questo modo: 8 del PD, 2 Art4 e 2 UDC. Secondo i dati pubblicati dalla prefettura e dall’assessorato regionale invece il Pd dovrebbe perdere 1 seggio a vantaggio di Art4. Tra i seggi dell’opposizione nessun cambiamento.
Per cui secondo la prima ipotesi (e quella più attendibile) il consiglio sarà composto in questo modo (maggioranza in grassetto):
-8 del Partito Democratico: Vito Scalisi (266), Antonio Brunetta (204), Calogero Angelo (197), Caterina Ferro (184), Dina Leone (182), Sergio Grimaldi (168), Nicola Bendici (161) e Giuseppe Vultaggio (158 in ex equo con Roberto Benenati ma spetta a Vultaggio perché più alto nella lista).
-2 di Art4: Leonardo Bascone (214), Leo Costa (164)
-2 di UDC: Lorenzo Cascio (176), Sabrina Petralia (69)
-2 di Forza Italia: Nino Scimemi (231), Titti Angelo (182)
-2 del Partito della Rivoluzione: Giuseppe Loiacono (185), Costantino Cipri (131)
-1 di Salemi nel Cuore: Giusi Asaro (203)
-1 del Movimento 5 Stelle: Daniela Saladino (83)
-1 di Salemi che Cambia: Antonella Tantaro (199)
-1 di Cittadini in Comune: Giovanni Fici (235)
Secondo la seconda ipotesi il consiglio sarà composto in questo modo (maggioranza in grassetto):
-7 del Partito Democratico: Vito Scalisi (266), Antonio Brunetta (204), Calogero Angelo (197), Caterina Ferro (184), Dina Leone (182), Sergio Grimaldi (168), Nicola Bendici (161).
-3 di Art4: Leonardo Bascone (214), Leo Costa (164), Calogero Augusta (99 in ex equo con Donatella Rizzo ma spetta ad Augusta perché più alto nella lista).
-2 di UDC: Lorenzo Cascio (176), Sabrina Petralia (69)
-2 di Forza Italia: Nino Scimemi (231), Titti Angelo (182)
-2 del Partito della Rivoluzione: Giuseppe Loiacono (185), Costantino Cipri (131)
-1 di Salemi nel Cuore: Giusi Asaro (203)
-1 del Movimento 5 Stelle: Daniela Saladino (83)
-1 di Salemi che Cambia: Antonella Tantaro (199)
-1 di Cittadini in Comune: Giovanni Fici (235)
In bilico sono quindi le elezioni di Vultaggio e Augusta, considerando che comunque entrambi sono arrivati in ex equo con un compagno di lista, situazione senza dubbio accattivante e che in un riconsiderazione dei verbali potrebbe anche rilevare altri colpi di scena. Basta un solo voto per rimettere in gioco Benenati o Augusta.
Staremo a vedere, in ogni caso dopo l’intervento del Magistrato incaricato vi daremo ulteriori informazioni.
Francesco Russo