Un bambino di otto anni che si trova in una casa famiglia in Svezia, viene inspiegabilmente sgridato dai genitori della casa famiglia, che lo costringono a recarsi a scuola nel pomeriggio per svolgere i compiti. Sempre, secondo la denuncia di Marie Jeanne Atanasia, il bambino presso l’abitazione dei genitori biologici, il bambino svolgeva una vita spensierata e felice, così come dovrebbe essere l’esistenza di ogni adolescente.
La giornalista aggiunge il caso di un altro bambino di 11 anni che pratica l’autolesionismo, poiché, il padre adottivo non gli permette di comunicare con i fratelli che vivono in altre famiglie adottive.