“Se la mangi, ti frutta” è lo slogan pubblicato sul sito del programma europeo “Frutta nelle scuole”, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. Un programma che sicuramente non prevede quello che accade in una delle città italiane conosciute come fanalino di coda della penisola per la qualità di vita. Il programma europeo si pone come obiettivi l’incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini, realizzare un più stretto rapporto tra il “produttore-fornitore” e il consumatore, offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e “verificare concretamente” prodotti naturali diversi in varietà e tipologia. I vari strumenti per l’attuazione del programma (distribuzione, informazione, attrezzature ecc), sono finanziati interamente e parzialmente con aiuto Comunitario e Nazionale. Il progetto prevede inoltre l’utilizzo di una Rete costituita da Mipaaf, Regioni, Provincie Autonome e Istituti scolastici ed è destinato ai bambini in età scolare dai sei agli undici anni o, come usa nel sistema scolastico nazionale, i bambini che frequentano la scuola primaria/elementare. Centinaia di migliaia di bambini che frequentano migliaia di scuole elementari, ai quali dovrebbero essere distribuiti prodotti freschi tal quali, monofrutto, tagliati a fette o in preparati “pronti all’uso”. “Se la mangi, ti frutta”, ma ad Agrigento, se non la mangi, a chi frutta? Questa la domanda che ci poniamo dopo aver ricevuto ieri (14/05/14) la segnalazione di un cittadino di Agrigento che, trovandosi a passare nei pressi di un cassonetto dell’immondizia, nelle vicinanze della scuola elementare del Villaggio Mosè, si è accorto delle numerose confezioni di frutta, ancora sigillate, che erano state buttate via. L’ipotesi più plausibile sarebbe stata quella di confezioni scadute e quindi non più idonee alla distribuzione agli alunni delle scuole elementari. Invece così non è. Chi ci ha fatto pervenire la segnalazione, si è anche premurato di inviare alla nostra redazione le immagini delle confezioni di frutta pronta alla distribuzione, sulle quali sono ben visibili i dati relativi alla qualità del prodotto, all’origine dello stesso, al numero di lotto e alla scadenza. Scadenza: 18/05/2014. Un progetto finanziato con denaro pubblico (comunitario e nazionale), che ad Agrigento va ad “arricchire” la quantità di rifiuti dei cassonetti. Per quale ragione sono stati buttati via prodotti alimentari destinati ai bambini della scuola elementare, ancora sigillati e giorni prima della loro scadenza? Ennesimo sperpero di denaro pubblico? “Se la mangi, ti frutta”. Ma se non la mangi, a chi frutta?