Un uomo a bordo di una cinquecento rossa, simile a una macchina del tempo, ci riporta indietro negli anni ‘80, tra sogno e realtà, per farci conoscere Candida. È una donna giovane, bella, piena di vita e amorevole verso i suoi tre bambini: va a prenderli a scuola, li accompagna a giocare nel parco, compra loro un gelato. Candida sorride. Lo stesso sorriso che, dopo un salto temporale di trenta anni, riscopriamo oggi sul suo volto invecchiato. È sempre bella, ma lo sguardo è assente, lontano. Perché Candida ora ha l’Alzheimer. I suoi figli sono adulti e ognuno ha preso la sua strada. Adesso sono loro che vanno a trovare la mamma nella casa di cura che la ospita, passeggiano con lei nel parco e le offrono un gelato. Momenti di dolcezza e di sofferenza durante i quali i ragazzi s’interrogano su quale sia il modo migliore per assicurare alla madre anziana e fragile un’esistenza serena. Candida ricorda i loro nomi, ma li riconosce appena. Chissà se è ancora in grado di cogliere e condividere le loro emozioni? Il finale ci suggerisce questa possibilità, ricordandoci che la vita prosegue il suo corso, malgrado tutto.
Scritto dalla giornalista del CNR Rita Bugliosi e dal film maker Angelo Caruso che firma anche la regia, il cortometraggio “Il sorriso di Candida” è frutto di un progetto complesso e articolato, durato quasi un anno, che nasce con l’intento di portare in primo piano il difficile tema dell’Alzheimer, di grande attualità per il mondo scientifico, una patologia definita “l’epidemia silente del XXI secolo”. Il film ha ottenuto l’apprezzamento della Presidenza della Repubblica, i patrocini dell’AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer), dell’EBRI (Fondazione Rita Levi Montalcini) e del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), oltre al supporto della Croce Rossa Italiana, del Fatebenefratelli di Brescia, della Regione Lazio, della Roma-Lazio Filmcommission e di altre importanti realtà pubbliche e private. Pur nella diversità delle competenze specifiche, ciascuno dei sostenitori ha riconosciuto all’opera quella che è stata l’intenzione stilistica degli autori e cioè la scelta di dilatare il realismo dei dialoghi e delle immagini in una prospettiva poetica, poiché la poesia è sembrato il registro più adatto per parlare della malattia continuando a parlare della vita e delle sorprese di cui è capace, conservando, nel bene e nel male, gli occhi asciutti. E perché la poesia, come la vita, resta aperta, anche nel dolore, per rigenerarsi e continuare ad essere. Un antidoto utile per gli stessi autori, infatti il corto filtra una storia autobiografica (Candida è nella realtà la mamma di Rita) per dare forma a un racconto ciclico, ellittico, che mette a confronto il passato e il presente di una famiglia. I personaggi si muovono in luoghi simili e compiono gesti analoghi, ma oggi soffrono per le alterazioni
Per ragioni di coerenza e per scelta degli autori “Il sorriso di Candida” partecipa solo a Film Festival che programmaticamente mostrino particolare attenzione alle tematiche sociali.
A oggi, nel suo breve percorso, il film ha già ottenuto alcuni riconoscimenti:
– “Menzione Speciale”, Festival del Cinema Indipendente (Foggia) con la motivazione: “Esemplare testimonianza della capacità del Cinema Indipendente Italiano di affrontare temi difficili come la malattia e il dolore, declinandoli con efficacia formale e suggestione poetica”.
– “Menzione Speciale”, Kalat Nissa Film Festival (Caltanissetta) con la motivazione: “Sapienti passaggi dal passato al presente rendono preziosa una storia, che si snoda attraverso ricordi di famiglia che pian piano perdono colore a causa di una grave malattia degenerativa. Forte il messaggio che veicola l’alto valore morale di un atto di comprensiva accondiscendenza nei confronti di una madre che suo malgrado viene privata della cosa più cara che si possa avere, la memoria. Un cast importante che interpreta un dramma attuale, eppure tanto misterioso”.
– “Menzione Speciale”, Kalat Nissa Film Festival (Caltanissetta)
a Sabrina Paravicini come interprete de “Il sorriso di Candida”
– “Premio Miglior Fotografia”, Festival del Cinema Internazionale Mendicino Corto (Cosenza).
– “Premio della Giuria”, Retro Film Festival (Perugia)
Il cortometraggio è attualmente in finale in altri festival, in attesa dei responsi delle giurie.
Le proiezioni rappresentano momenti informativi e di sensibilizzazione, durante i quali la visione del film rappresenta lo spunto per dare la parola a ricercatori, associazioni, familiari dei malati, rappresentanti delle istituzioni e a quanti lavorano sul campo, per trattare questa malattia, che lascia disorientati i pazienti e soprattutto i loro cari, spesso impreparati a gestire un percorso complesso e doloroso.
Sono già stati organizzati vari eventi in collaborazione con il CNR e il suo Ufficio Stampa e con altri enti di ricerca. Tra gli altri:
– Milano, 21 settembre 2013, Sala Apollo, in occasione della XX giornata Mondiale dell’Alzheimer
– Roma, 14 novembre 2013, Sede Centrale del CNR, Aula Marconi, in occasione del 90ennale dell’Ente, evento “Memoria in dissolvenza. L’Alzheimer dal microscopio al grande schermo”.
– Roma, 26 gennaio 2014, Auditorium Parco della Musica, Festival delle Scienze, “I linguaggi”, sezione cinema.
– Pisa, 12 maggio, Auditorium dell’Area della ricerca CNR, in collaborazione con l’Accademia dei Lincei, presentazione del progetto “Train the Brain”.
Prossimi appuntamenti:
– Bari, 5 giugno 2014, Università degli studi.
– Genova, ottobre, Festival della Scienza.
Titolo originale | Il sorriso di Candida |
Titolo inglese | Candida smile’s |
Paese di produzione | Italia |
Lingua originale | Italiano |
Anno | 2013 |
Durata | 15’ |
Colore | Colore |
Audio | Sonoro – Dolby SRD |
Formato | HD |
Rapporto | 1,77 : 1 |
Regia | Angelo Caruso |
Sceneggiatura | Rita Bugliosi e Angelo Caruso |
Casa di produzione | Lo Specchio |
Supervisore produzione | Luciano Marzulli |
Fotografia | Mauro Marchetti |
Scenografia | Tommaso Bordone |
Costumi | Debora Pagano e Antonio De Petrillo |
Montaggio | Francesco Struffi |
Musica | Momo (Simona Cipollone) |
Suono Presa Diretta
Consulenza Musicale |
Andrea Sileo
Vincenzo Di Benedetto |
Interpreti
|
Cesare Bocci Sabrina Paravicini Lucia Batassa Elisabetta Pellini Gabriele Greco |
Brani musicali
La canzone NON RICORDO è cantata da MOMO
(Testo S. CIPOLLONE – L. MELCHIONN / Musica S. CIPOLLONE – L. LONGOBARDI)
Musiche per chitarra classica eseguite dal TRIO CONCENTUS
VINCENZO DI BENEDETTO – STEFANO PALAMIDESSI – FRANCESCO SORTI:
– Modest Musorgskij IL VECCHIO CASTELLO (da “Quadri di un’esposizione”)
– Maurice Ravel PAVANE PUOR UNE INFANTE DEFUNTE, ALBORADA DEL GRACIOSO,
MENUET (da “Le Tambeau de Couperin”)
– Anton Diabelli ANDANTE CANTABILE (dalla “Sonata in Re Maggiore)
GLI AUTORI
ANGELO CARUSO
Laureato con lode in Storia e Critica del Film alla Sapienza e master all’Istituto Europeo per il Design (dove sarà anche titolare di cattedra) con la tesi “Lettura dell’immagine cinematografica”.
Dopo aver diretto filmati istituzionali e video promozionali, ottenendo riconoscimenti internazionali (Premio Freccia Argento, Premio Siggraph e tre Media Star), inizia a collaborare sul set e in post-produzione con importanti filmmakers in più di sessanta film (Mario Monicelli, Ermanno Olmi, Franco Zeffirelli, Nanni Moretti, Abel Ferrara, ecc.).
Master in Animazione e modellazione 3D, presso la Softimage Italia di Milano, nel 2004 inizia a occuparsi di tecniche cinematografiche tridimensionali.
Supervisiona le riprese del documentario prodotto da Lo specchio “Gran Sasso: La montagna che unisce” girato pochi mesi prima del sisma abruzzese, film che ha lasciato un’importante testimonianza storica, artistica e territoriale, proiettato dopo il terremoto anche presso il Senato della Repubblica.
Sempre con Rita Bugliosi ha scritto la sceneggiatura di un lungometraggio di genere drammatico ispirato a una storia vera, in fase di definizione produttiva, e il corto-commedia “Come va a finire?”, da lui diretto alla fine del 2011, che ha ottenuto riconoscimenti in diversi festival di settore.
“Il sorriso di Candida” è il suo secondo cortometraggio come regista e sceneggiatore.
Per un elenco dettagliato della filmografia si possono visitare, sul sito IMDb, le pagine:
http://www.imdb.com/name/nm3385996/
http://www.imdb.com/name/nm3385996/resume
http://www.imdb.com/title/tt2161353/
Laureata con lode in Lettere alla Sapienza e Master in Scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali.
Giornalista e divulgatrice scientifica presso l’Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dove ricopre anche il ruolo di Caporedattore della rivista, l’Almanacco della Scienza.
Ha collaborato con numerose riviste, da “Salute” del quotidiano “la Repubblica” a “Mente & cervello”, da “Campus” a “Viversani&belli”.
È ideatrice e curatrice di “Scienziati e Studenti”, un progetto didattico-formativo partito nel 2005, che mette in contatto gli studenti delle scuole medie superiori con i più importanti ricercatori italiani e che prevede la realizzazione di cortometraggi scientifici che i ragazzi sono chiamati a realizzare ispirandosi agli argomenti trattati con gli scienziati.
Scrittrice e sceneggiatrice è autrice, con Angelo Caruso, del cortometraggio “Come va a finire?” (che ha ottenuto riconoscimenti e premi in vari festival) e di un progetto filmico di lungometraggio ancora in fieri.
“Il sorriso di Candida”, ispirato a una vicenda autobiografica, è il suo secondo cortometraggio.
CESARE BOCCI
È noto al grande pubblico per l’interpretazione di Mimì Augello nella serie televisiva “Il commissario Montalbano”. Una carriera ricca di successi: dal suo debutto nel cinema, nel 1990, con “L’aria serena dell’ovest”, per la regia di Soldini, fino all’anno in corso che lo ha visto recitare nella serie Rai “Volare – La grande storia di Domenico Modugno” e al cinema in “Benvenuto Presidente”.
Nel cortometraggio si affida a lui e al suo monologo, come al corifeo dell’antica drammaturgia, il compito di commentare la vicenda e l’incarico, più moderno, di condurre lo spettatore indietro nel tempo.
SABRINA PARAVICINI
Ha lavorato, tra gli altri, con Nichetti e Monicelli. Nota anche per la sua partecipazione alla storica fiction tv “Un medico in famiglia”, è regista teatrale e cinematografica e scrittrice. Autrice sensibile e attenta al punto di vista delle donne e alle prospettive di sguardi disallineati (per condizione o per scelta) dal baricentro della norma e delle convenzioni.
Nel cortometraggio recita il doppio ruolo di Candida giovane negli anni ’80 e di Claudia (la figlia minore) ai giorni nostri. È notevole il suo cambio di registro interpretativo e la diversa fisicità che mette in scena nei panni dei due personaggi.
LUCIA BATASSA
Attrice pluripremiata di teatro classico e popolare, è interprete e sceneggiatrice di teatro di figura. Nel cast di diverse serie televisive e film di successo, aveva già interpretato in uno spot dai risvolti sociali il ruolo della malata di Alzheimer.
Nel cortometraggio Lucia è Candida da anziana. Riesce a mantenere una naturale credibilità in un ruolo molto complesso. Ha studiato a fondo, attraverso foto e filmati, espressioni e gesti della vera Candida.
ELISABETTA PELLINI
Al cinema ha lavorato con registi importanti come Gabriele Salvatores (“Denti”) e Ferzan Ozpetek (“Un giorno perfetto”).
Nel cast del film di Sergio Rubini “Mi rifaccio vivo” e in tv in “Rosso San Valentino”, “Provaci ancora, Prof” e “Le tre rose di Eva”.
Nel cortometraggio Elisabetta è Anna. Fin da piccola è dei tre figli quella che pone (e si pone) più domande. Affronta dubbiosa e problematica, spesso in contrasto con i fratelli, gli interrogativi legati allo stato di fragilità e dipendenza della madre.
GABRIELE GRECO
La serie televisiva “Capri 3”, che lo vede protagonista, lo consacra al grande pubblico. Di recente per il cinema ha recitato nel film “Un’insolita vendemmia” di Daniele Carnacina.
Si distingue anche per il suo costante impegno nel sociale.
Nel cortometraggio veste i panni di Paolo. Dei fratelli sembra il più pragmatico. Le sue parole sottendono invece la solitudine e la mancanza di supporto in cui vengono lasciate le famiglie, sempre più numerose, che combattono con l’Alzheimer.
MADDALENA AMADIO
TOMMASO COCCIANTE
MARTA SANDORFI
Sono i tre bambini che hanno esordito nel cortometraggio per interpretare i figli di Candida da piccoli. Scelti dopo una lunga selezione, sia per le loro capacità interpretative, sia per la loro verosimiglianza fisica con gli attori protagonisti, hanno provato a lungo con Sabrina Paravicini, che nel film è la loro mamma, per arrivare pronti sul set i giorni delle riprese.
Una curiosità: Maddalena Amadio, che impersona Anna, è stata scelta dal regista anche se non ha gli occhi azzurri come Elisabetta Pellini. Pur di non rinunciarvi si è deciso di intervenire digitalmente in post-produzione per ovviare a questa discrepanza.