– papà ho un problema
– uno? Meno male, almeno c’è giustizia a questo mondo, visto quanti ne dai a me
– non ho fatto la versione di greco e non ho studiato la lezione
– come mai? E poi, come mai te lo ricordi a notte fonda?
– mi sono dimenticato e sono andato a giocare a pallone
– certo, capisco, agenda fitta di impegni improcrastinabili, non andare a scuola domani
– non posso, dobbiamo consegnare questa versione, vale come valutazione di quadrimestre, me la fai tu, sei anche professore di greco, no?
– alle due del mattino? Ma sei pazzo? Ai miei tempi si diceva che il cane mi aveva mangiato il compito, chissà che non funzioni anche adesso
– ci sono!! Dirò che ll Signore
sull’Angelo della Morte
sul macellaio
che uccise il toro
che bevve l’acqua
che spense il fuoco
che bruciò il bastone
che picchiò il cane
che morse il gatto
che si mangiò il topo, che ha rosicchiato il mio compito….
– sai figlio mio, io vorrei adempiere il mio compito di padre e sollevarti dalle tue sofferenze, vorrei prendere davvero la tua cretinaggine e farla mia, per sempre. Deve essere atroce soffrire di cretinismo come il tuo. Però siccome ho rispetto del mio cervello, piuttosto che sentirti dire queste minchiate provo a farti la versione, ma ti avverto! La professoressa noterà che è stata fatta da mano esperta, magari ti chiederà se hai copiato.
– corro il rischio, ma fammela
Il giorno dopo, rientro da scuola
– com’è andata in greco?
– la professoressa mi ha portato il compito al banco e mi ha detto: “non sembra fatto da te, dimmi la verità, è tuo? , io ho detto sì.
– hai visto? Ti avevo detto che avrebbe visto la mano sapiente di un docente, era inevitabile, hai preso sette?
– si infatti ha riconosciuto la mano esperta, a proposito era fatta talmente a regola d’arte che hai preso due…