E’ passato quasi un anno da quel 13 Marzo 2013, la data che rimarrà nella storia per l’elezione di Papa Francesco ovvero Jorge Mario Bergoglio nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, 266º vescovo di Roma , 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.
Dai primi istanti della sua elezione tutto il mondo religioso ,e non solo, ha capito che questa volta si era in presenza di un autentico “uomo di Dio”
Un linguaggio schietto, diretto, semplice, scevro da qualsiasi tono accademico, proprio come quello di Gesù Cristo; una rinuncia immediata e decisa ai tanti orpelli e alle innumerevoli comodità che erano appannaggio dei suoi predecessori: niente appartamento di lusso, nessun crocifisso o anello d’oro, niente scarpe firmate o casule ricamate in filigrana d’oro, niente ricchezze, riduzione al minimo di spese e di privilegi;
In questo anno ha anche spronato in tutti i modi i suoi pastori sacerdoti, vescovi o cardinali a seguire il suo esempio e a rinunciare a carrierismi e a vita mondana: “voglio una chiesa povera” ha ripetuto tante volte, una chiesa che si spogli delle sue sostanze e che le doni;
Ha pregato perchè i sacerdoti “siano pastori che fanno odore delle pecore loro affidate” e non traffichini, politicanti, arrivisti che invece di servire gli ultimi se ne servono;
Ha richiamato tutti “gli uomini di buona volontà” a rifuggire da ogni ipocrisia, a usare sempre misericordia, a saper perdonare con i fatti, nella consapevolezza che tutti gli uomini hanno peccato eccetto “CRISTO SIGNORE”, adottando come motto papale :“Miserando atque eligendo” traducibile come ” [lo] guardò con misericordia (con sentimento di pietà) e lo scelse” ;
Ha parlato al clero come nessuno aveva mai fatto in passato : sottolineando di eliminare privilegi, soldi, comodità, auto di lusso, conti correnti bancari milionari, dismettendo i panni dei professionisti, dei mestieranti, di coloro che al posto di una umile tonaca vestono Prada, hanno al polso un rolex d’oro, vivono in canoniche da mille e una notte, mangiano cibi raffinati, bevono vini pregiati e se ne infischiano di chi muore di fame;

Un papa straordinario, vero dono dello Spirito Santo, un uomo adatto al nostro momento storico, specialmente efficace per questa chiesa che sembra non convincere più perchè, nonostante di Cristo, si è allontanata da Cristo e si è immersa nel più sfrenato consumismo, popolata da tanti, troppi lupi famelici travestiti da agnellini.
Giuseppe Cattano