La domanda sorge spontanea nel leggere l’articolo a firma di Chiara Battaglia, pubblicato ieri su “LAPRESSE.IT”.
Una domanda che non nasce dal lavoro della giornalista, bensì dalla risposta ad una domanda posta in merito alla crisi ucraina, data dal professor Paolo Calzini, docente di politiche europee alla John Hopkins University di Bologna e senior advisor presso l’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).
Dalla risposta dell’esimio professore, si evince come la Crimea abbia per la Russia un valore di grande prestigio e come su questa vicenda Putin rischi di giocarsi la faccia.
Nessuna analisi economica, politica o di carattere militare. A differenza di quanto rassegnato nella stesso articolo dal direttore della rivista di geopolitica Limes Lucio Caracciolo, e dal giornalista Giulietto Chiesa esperto di Russia (rispetto al quale la mia modestissima opinione è totalmente diversa), il professor Calzini riconduce il rischio di una guerra – secondo alcuni la “terza guerra mondiale” – ad una banalità: “Vladimir Putin si gioca la faccia!”.
Serve veramente una laurea per arrivare ad una conclusione del genere?
Gian J. Morici