Nella fase conoscenza-interesse-amore, le donne sembrano tutte uguali.
Tutte belle, perfette, amorose.
Il cervello dell’uomo, ottenebrato dal testosterone e dalla spinta alla riproduzione, non riesce ad analizzare con sufficiente lucidità le caratteristiche comportamentali della persona che ha di fronte, in alcuni casi commettendo l’errore esiziale di sposare e riprodursi con una donna assolutamente inadatta a lui.
E allora, dall’alto della nostra pluriennale esperienza, vogliamo qui elencare alcune tipologie di donna da evitare, anche al costo di rimanere scapoli per tutta la vita (no, non sto suggerendo che TUTTE siano da evitare).
Cercheremo anche di indicare i segnali precoci che possono portare a identificare il temibile personaggio, e possibilmente qualche consiglio per liberarsene, qualora possibile.
1. La donna-geisha
La donna-geisha è subdola. Essa è la rappresentazione vivente del famoso detto: “Il sentiero che porta all’inferno è lastricato di buone intenzioni”.
Apparentemente è perfetta.
Quando rientrate la sera stanco, vi massaggia i piedi con delle pozioni saline miracolose.
Se avete caldo d’estate, si mette al vostro fianco e vi sventola con un ventaglio tenendo in mano un sacchetto di ghiaccio per raffreddare la vostra temperatura corporea.
Se volete un caffè macchiato, non dovete neanche chiederlo, lei sa quando è il momento di portarvelo.
Quando siete al computer intento a lavorare (in realtà state guardando dei siti porno, ma lei non sbircia mai), compare silenziosamente con aperitivo, patatine al mais e olive. E aspetta che finiate per portare tutto via lasciando la scrivania immacolata.
Quando si fa l’amore, la donna-geisha prepara sempre prima la stanza con incensi, candele, e musica d’atmosfera, e si cosparge il corpo con oli ed essenze profumate.
Quando siete con gli amici, qualsiasi stronzata diciate, la donna-geisha sorriderà armoniosamente, e starà al vostro fianco adorante, neanche foste John Lennon e lei Yoko Ono.
Insomma, la donna-geisha sembrerebbe apparentemente perfetta, tranne che…vi sta sempre attaccata ai maroni.
Se c’è la finale di coppa, e l’unica gioia che contemplate è il trittico birra-rutto libero-tifo indiavolato, la donna-geisha vi si mette malinconicamente vicino come la Signora Pina con Fantozzi, e dato che non capisce una mazza di calcio sorride sempre nei momenti sbagliati facendovi salire la pressione.
Se giocate a Ruzzle infervorati contro un genio del male che non riuscite mai a battere, la donna-geisha vi sussurra all’orecchio “epistassi”, facendovi perdere un minuto e mezzo prima che vi rendiate conto che le due “s” sono separate da una “z” e una “w”.
Se per errore (ci mancherebbe) guardate con lascivia una donna che ha 15 anni meno di voi, la donna-geisha vi mette in imbarazzo davanti a tutti dicendo: “carina vero? una gran bella ragazza”, facendo capire a tutti che siete un vecchio porco.
La donna-geisha alla lunga sviluppa il vostro istinto omicida come poche altre donne.
Come individuarla per tempo: la donna-geisha al primo appuntamento non parlerà, e vi guarderà per tutto il tempo con gli occhioni spalancati, anche se non siete proprio Richard Gere. Da quel momento in poi, non riuscirete più ad uscire di casa senza portarvela dietro.
Come liberarsene: idranti di acqua gelata, non ci sono altri rimedi.
2. La donna-lavatrice
Si sarebbe potuta chiamare anche donna-lavastoviglie, oppure donna-armadio-a-muro.
E’ una grande categoria che racchiude tutte le donne che appena entrano dentro casa devono mettere su la lavatrice, o sistemare le cose nell’armadio, pulire il bagno, passare l’aspirapolvere.
Tutto questo con indosso cappotto, stivali, e cappello. Già, non si spogliano neanche, non ti baciano se sei a casa, non chiedono ai figli com’è andata.
Come varca la soglia di casa, la donna-lavatrice viene presa da una rabbia interiore, per aver lasciato qualche lavoro di casa a metà, che non si placa se non dopo aver lanciato la lavatrice, scongelato l’arrosto, buttato l’immondizia, tolti ad uno ad uno tutti i peletti dal divano.
Solo allora la donna-lavatrice va a spogliarsi, guardandovi con odio, perché tutto ciò potevate farlo voi.
Ovviamente la donna-lavatrice dimentica di quando voi avete passato lo straccio per pulire i pavimenti, e lei lo ha ripassato perché “avevate dimenticato gli angoli”, oppure di quando avete rifatto il letto, e lei lo ha disfatto lanciando cuscini, federe e lenzuola in aria con rabbia, perché “ci sono più grinze sul letto che rughe sulla faccia di tua madre”.
Sì, perché la donna-lavatrice non vuole in realtà che la si aiuti, bensì che l’uomo sia ignavo e accidioso, in modo da potergli sbattere in faccia ogni giorno quanto egli sia inutile.
Come individuarla per tempo: la invitate a casa vostra, e la prima cosa che fa è togliere dal vostro letto tutta la collezione dei Fantastici Quattro che stavate rileggendo e rimetterla a posto.
Come liberarsene: assumere una donna di servizio che tiri la casa a lucido. Scomparsa la sua ragione di esistere, la donna-lavatrice si autoeliminerà silenziosamente.
3. La donna-chioccia
Altra categoria subdola, di difficile individuazione.
La donna-chioccia prima del matrimonio è semplicemente perfetta.
Vi adora, ma non vi idolatra. Esce con voi e con gli amici e beve la sua birretta, e all’occorrenza partecipa alla gara di rutti. Capisce quando volete stare tra uomini per il calcetto e la serata a sparare cazzate.
Viene al cinema con voi a vedere Star Trek anche se la fantascienza la fa cagare.
Appena si entra dentro casa ci si può fare l’amore senza neanche dover arrivare alla camera da letto, e senza mal di testa, indisposizioni, Grey’s Anatomy e simili.
La donna-chioccia vi concede il matrimonio sobrio, in comune, senza vestito con lo strascico, senza dover invitare tutti i suoi parenti, senza il fotografo ufficiale e le bomboniere di Raspini.
La donna-chioccia insomma è la donna ideale, finché non nasce il primo figlio. A quel punto si trasforma improvvisamente in mamma, e voi, semplicemente, non esistete più.
Potete girare per casa nudi con uno sturalavandini in testa, e lei non vi noterà.
Potete andare in trasferta per lavoro per un mese, e quando tornerete non saprà neanche che siete stato via.
Potrete mettere in piedi tutte le strategie più sofisticate per convincerla a fare l’amore, ma ci sarà sempre la pappa del bambino, la cacca del bambino, il pianto del bambino, la febbre del bambino, il bambino e basta, ad impedire anche un frugale accoppiamento.
La donna-chioccia si accorgerà di nuovo di voi solo quando la natura le comunicherà che è arrivato il momento di fare un altro figlio, e passerete un breve, illusorio, momento di passione, durante il quale ella vi violenterà in tutti i modi possibili e immaginabili, vi porterà la cena a letto, verrà con voi a vedervi giocare a golf, inviterà a cena i vostri genitori.
Tutto ciò, chiaramente, finirà insieme alle mestruazioni.
La donna-chioccia, infine, ridiventerà la vostra donna ideale intorno ai 65 anni, quando i figli saranno grandi e lei non avrà più niente da fare. Peccato che voi ormai abbiate due o tre fidanzate trentenni, e non vorrete cambiare la situazione.
Come individuarla per tempo: ci vuole attenzione, non è semplice. Quando siete al ristorante, o in vacanza, guardate se gira sempre la testa per seguire i bambini, oppure se si ferma a sorridere ad una neomamma, oppure se è quella che organizza sempre i giochi in spiaggia per tutti i bambini dello stabilimento.
Come liberarsene: se avete risorse economiche sufficienti, ci si può convivere, facendole fare tre o quattro figli, e poi passando tutto il tempo a casa dell’amante-geisha.
4 La donna-uccellino
La donna-uccellino è minuta, delicata e leggiadra.
Questo è ciò che vi farà invaghire di lei, e che vi fregherà.
Mangia come un uccellino, dorme come un uccellino, parla come un uccellino, insomma a parte le tette (poche) è un uccellino.
Se la portate nel più costoso ristorante che il dio Michelin possa contemplare ordinerà una foglia di verdura scondita, e non la finirà nemmeno. Il bieco ristoratore vi presenterà comunque un conto di 500 euro a testa, mica si fa pagare a peso lui.
A teatro la donna-uccellino non batte le mani, ma le sfiora leggermente l’una contro l’altra, che se il pubblico fosse composto unicamente di donne-uccellino il rumore complessivo sarebbe analogo a quello di un’automobile elettrica sull’asfalto.
Quando volete fare l’amore la donna-uccellino è un problema. Intanto non esistono posizioni che non le procurino come minimo lividi in ogni dove, e in un paio di occasioni – che lei graziosamente vi ricorda tutte le volte – le avete fratturato l’ulna.
A dispetto delle dimensioni poi, i suoi improvvisi mal di testa invalidanti sono paragonabili a quelli di un elefante indiano, e comportano istantaneamente la serrata di tutti gli infissi, l’eliminazione di qualsiasi rumore e l’allontanamento dell’importuno satiro.
In settimana bianca la donna-uccellino rimane in albergo perché la neve la fa ammalare, al mare rigorosamente sotto l’ombrellone perché il sole la ustiona, in campagna chiusa in casa perché gli insetti la massacrano.
La donna-uccellino è allergica a qualsiasi sostanza chimica possiate nominare, cibi, medicine, pollini e acari.
A malapena tollera il suo stesso sangue.
Insomma, la donna-uccellino è minuta in tutto, ma rompe i coglioni come uno pterodattilo.
Come individuarla per tempo: le dimensioni fisiche sono un indicatore abbastanza chiaro. Poi invitatela a cena e proponetele una serata a base di amatriciana e fiorentina al sangue. Il bluff si svelerà immediatamente.
Come liberarsene: non c’è modo, tranne assoldare un killer. E’ perniciosissima. Potevate portarla al ristorante, prima.
5. La donna-artista
La donna-artista è un essere talentuoso, che per misteriosi (o forse non tanto misteriosi) motivi ha deciso di farvi dono della sua esistenza.
E’ brava, bravissima, molto più brava di voi, che di sicuro avete aspirazioni altrettanto ambiziose ma che ovviamente non siete alla sua altezza, altrimenti non si sarebbe messa con voi.
La donna-artista fa innamorare chiunque, basta che lo voglia.
Peccato che voi non vi siate chiesti perché invece di far innamorare un genio come lei, abbia scelto voi.
Noi lo sappiamo: perché siete una mezza tacca.
Se voi scrivete racconti, lei ha pubblicato quindici romanzi con Feltrinelli; se avete una band rock, lei è un soprano di fama internazionale; se dipingete, lei ha esposto al MoMA; se avete una passione per la fotografia, lei ha fatto le ultime venti copertine di Vanity Fair.
Lei però non vi umilierà mai, anzi, vi inciterà a continuare, e vi darà preziosi consigli, che non serviranno a nulla ovviamente perché voi non avete il suo talento, ma saranno indispensabili per farvi continuare a dibattervi inutilmente in un campo in cui non siete portati, e alimentare il suo ego.
Se foste un ingegnere edile, che progetta grattacieli, non sareste così interessanti. No, lei vuole che voi siate come lei, ma un po’ meno di lei. Un po’ molto meno.
Se disgraziatamente un vostro racconto viene pubblicato, lei farà finalmente uscire la pentalogia che tiene nel cassetto da dieci anni; se la vostra band viene scritturata per una serata al palazzetto dello sport di Rocca Priora, lei farà carte false per cantare al Metropolitan; se riuscirete a fare una piccola mostra in una minuscola galleria d’arte di Velletri, lei occuperà tutto il primo piano della Modern Tate con una retrospettiva.
Vi avverto: non c’è modo per staccarsi da una donna-artista, né di averla vinta con lei.
Forse, con uno sforzo supremo di volontà, la potreste lasciare per una pesciarola di Fiumicino, ma non abbassate la guardia: potrebbe decidere di investire in una flotta di pescherecci.
Come individuarla per tempo: a casa sua non ha pareti verniciate. Sono completamente tappezzate di foto di lei. Lei con il Maestro; lei con il Guru; lei con il Papa; lei con Obama; lei con lei. Scappate subito.
Come liberarsene: pubblicate un romanzo da Nobel, lei non potrà sopportarlo, e si suiciderà. Non siete in grado di scrivere un romanzo da Nobel? Allora ve la meritate.
6. La donna-IKEA
In assoluto la donna-IKEA non è poi così male.
Diventa devastante se abbinata all’uomo-divano.
Se siete un uomo-divano, e la vostra idea di appendere i quadri è chiamare un operaio specializzato, la donna-IKEA può rovinare definitivamente la vostra già grama esistenza.
La donna-IKEA è in grado di montare una cucina lineare di 5 metri in due ore, senza leggere le istruzioni e senza che avanzino pezzi. Neanche una rondella.
La donna-IKEA può mettere le catene alla vostra auto in 5 minuti, compresa la pausa caffé tra uno pneumatico e l’altro.
La donna-IKEA sa aggiustare le serrande, sistemare gli infissi, regolare la carburazione, smontare e rimontare la Nespresso come Tex Willer faceva con il suo Winchester.
La donna-IKEA possiede un set completo di brucole, viti, trapani, martelli, bolle, e seghetti alternati.
Quando la donna-IKEA incontra un uomo-IKEA, scatta un’allegra competizione, e insieme sono in grado di riprodurre nel giardino di casa una versione 1:1 del Taj Mahal con i Lego.
Ma se la donna-IKEA decide di dedicarsi ad un uomo-divano, la vita di costui sarà segnata.
Il suo ruolo nella vita coniugale sarà sempre secondario: reggerà martelli, si sdraierà a terra per permettere alla sua donna di salire un pochino più in alto, passerà viti e cacciaviti, sorreggerà pesantissimi tondini da 12, chiedendosi perché non ha incontrato nella sua vita una donna-uccellino.
Inoltre la donna-IKEA ha tendenze un po’ maschili, e quindi non disdegnerà, quando siete con i tuoi colleghi, di sputtanarvi davanti a tutti bevendo l’ennesima birra.
Come individuarla per tempo: quando la state accompagnando a casa dopo la prima cena, se avete qualche sospetto pronunciate la frase “forse ho bucato”. Se lei scende al volo dalla macchina brandendo la vostra scatola degli attrezzi, ingranate la marcia e scappate il più lontano possibile. Il prezzo di una nuova scatola degli attrezzi – che tanto non sapete usare – sarà ripagato da una vita più serena.
Come liberarsene: dovete rassegnarvi a portare un po’ di corna. Farà male all’inizio, ma vi assicuro che poi mi ringrazierete. Provocate ripetuti danni al vostro sistema fognario, e convincete la donna-IKEA che stavolta da sola non ce la può fare. All’arrivo dei due o tre energumeni che dovrebbero smontare tutto il vostro appartamento per trovare il guasto, defilatevi con una scusa. Se siete fortunati, uno di questi vi farà il favore di portarsela via.
7. La donna-lonelyplanet
La donna-lonelyplanet è uno di quei casi – purtroppo frequenti – di degrado nel tempo di un soggetto potenzialmente interessante.
Quando voi e la donna-lonelyplanet vi mettete insieme, di solito intorno ai 16/17 anni, lei è una fanatica del viaggio zaino in spalla.
Conosce tre lingue, ha gli indirizzi di tutti i pub di Dublino, l’abbonamento Interrail decennale, e la tessera degli ostelli della gioventù.
La donna-lonelyplanet ama dormire in tenda nei giardini pubblici, fare l’autostop da Barcellona ad Alicante, mangiare il pesce gatto in quel particolare locale di New Orleans, lavare i piatti a Santorini per ripagarsi il traghetto.
La donna-lonelyplanet è in genere alta, snella, senza un filo di trucco, sprizza energia positiva da tutti i pori, porta i jeans come se le fossero stati cuciti addosso, e vi fa sognare di fare l’amore con lei tutta la notte, con quei morbidi capelli che le cadono sulle spalle.
Questo fino ai 20-25 anni.
Poi vi sposate, fate tre figli, cominciate ad avere qualche problema di sciatica, qualche chilo di panzetta, servono gli occhiali, i bambini hanno diverse allergie combinate, ma la vostra donna-lonelyplanet vi convincerà che quell’hotel 5 stelle con la SPA che avete prenotato a Cortina fa schifo, e poi, distrugge l’ambiente.
Prenota perciò un faro sulla costa della Cornovaglia, senza riscaldamento, senza cucina, e soprattutto senza bagno.
Andrà raggiunto rigorosamente in treno, con un viaggio di tre giorni, trasportando tre bambini, otto zaini, due passeggini, e la chitarra, perché senza una bella schitarrata al chiaro di luna che vacanza è?
Arrivati al faro, la donna-lonelyplanet sa già quale ristorantino del porto ha il pesce più fresco, quale museo ospita un pezzo della nave che l’Ammiraglio Nelson fece schiantare sulle coste francesi, la bottega che vende i fossili di ammonite più grandi del mondo.
Ad ogni vacanza, e ad ogni anno che passa, l’entusiasmo della donna-lonelyplanet per le vacanze “fai-da-te” cresce sempre di più, mentre i vostri testicoli rischiano di non essere contenuti più neanche da un tir della DHL.
Fate qualcosa, prima che uccida voi e i vostri figli.
Come individuarla per tempo: facile. Emette segnali chiarissimi che non potete mancare di notare. Non ha paura di andare a fare la cacca in campeggio alle 12, ostentando orgogliosamente un rotolo di carta igienica; sorride alla vista degli scarafaggi nell’ostello di Hannover; chiede un passaggio in autostop e dieci secondi dopo sta cantando a squarciagola tutte le canzoni dei Beatles insieme al guidatore, un camionista di Liverpool che le piazza una mano sulla coscia per tutto il tempo. Cose così.
Come liberarsene: avete presente il faro? Di solito dalla terrazza alle rocce ci sono circa 30/40 metri. Io non vi ho detto nulla, eh!?
8. La donna-tuttosesso
Pericolosissima categoria, forse seconda solo alla famosa “donna-profumiera” di cui costituisce nemesi e opposto.
La donna-tuttosesso salta a piè pari le convenzioni, le schermaglie amorose, la fase cena-cinema-Pincio, le prime timidezze, la regola del “la prima sera mai”, e quando la andate a prendere a casa vi tira dentro e non ne uscite finché non avete bisogno dell’autorespiratore solo per arrivare alla macchina.
Le uscite successive, o meglio, le entrate successive perché di casa non si esce mai, seguono lo stesso spartito, e in breve l’uomo medio sviluppa una dipendenza ormonale che lo porta rapidamente al matrimonio.
Si potrebbe erroneamente pensare che la donna-tuttosesso, una volta incastrato il povero malcapitato, cambi radicalmente atteggiamento.
Magari.
Invece la donna-tuttosesso pretende di chiudersi con il marito in uno sgabuzzino prima, dopo, e se non fosse per il prete che si incazza anche durante la cerimonia.
Il viaggio di nozze è uno spreco di danaro, in quanto i due sposini lo passano interamente chiusi nella suite imperiale prenotata da lui per fare bella figura, di cui però utilizzano solo uno spazio di 200×180 cm, dotato di materasso e lenzuola.
Tornati a casa, il loro nido d’amore, lo sposo impiega tre giorni prima di riuscire a disfare le valigie, a causa dei continui assalti della neosposina.
A questo punto capisce, un po’ in ritardo a dire il vero, che il futuro si presenta gramo se non pone rimedio alla situazione.
Se state pensando ad una flotta di amanti, che dire, è una soluzione.
Come individuarla per tempo: lo avete fatto. Ma siete uomini. Il vostro cervello è delocalizzato nelle parti basse. Una volta neutralizzato, non riesce più a pensare.
Come liberarsene: complicato, il vostro organismo non può farne a meno, ma disintossicarsi è possibile. Metodi palliativi: flotta di amanti; fare dieci figli; ingerire quantità colossali di bromuro; ingrassare di 50 chili facendosi contestualmente crescere la barba e diradando le docce da una al giorno a una al mese.
Metodi definitivi: bobbittizzazione volontaria. Lo so, sembra brutto, ma funziona.
Se siete arrivati fino in fondo ridendo, siete uomini. E probabilmente gli unici amici che mi sono rimasti.
Rolandfan
Diventate froci e il problema è risolto
Magari fosse! In realtà il problema non è mai risolto.
Sei un grandissimo!!! P.S. Manca la donna profumiera… 🙁
Ehi sono una donna e rido , e ho letto tutto!!
Perche non ce la fai uguale sugli uomini, facci ridere.
sto ridendo ancora…ma la donna profumiera?
..ahhaahahah… muoio..
..hai tralasciato la donna.. che apprezza il tuo post!! 🙂
Per quanti chiedevano la donna-profumiera:
https://lavalledeitempli.net/2014/02/11/la-donna-profumiera/
(Io non c’entro – Luisa)
Sei un pò loggoroico:)in senso buono ma complimenti per le suggestive visioni ahaha!!YEAH!La donna-profumeria è genialeed è anche quella che spreca la sua vita e ci saranno tante donne profumerie a cui io mi presterò di ditribuire xanax gratis quando avranno superato i 50 anni e saranno le più represse e confuse..:))
Sono arrivata per sbaglio a questo articolo, ma vi rendete conto che nel 2014 siete ancora ai livelli di catalogazione delle donne? ma quanto siete riduttivi e bisognosi di certezze per potervi creare il vostro alibi? evidentemente siete incapaci di crearvi una relazione a dovere, se giocate a nascondiglio fra le vostre paure e i pregiudizi! auguri di cuore.
Per catalogare a voi uomini è sufficiente un Centimetro da sarta, non c’è bisogno di tutto questo dispendio di parole e virtuosismi lessicali per catalogarvi. Siete talmente inetti che non c’è bisogno d’altro. Va bene anche un righello. O a occhio…cmq gli uomini ben dotati sono quelli che più apprezzano le donne con pregi e difetti: tutto il resto è noia o frociaggine.
S-t-e-r-e-o-t-o-p-i a go-go! Avete rotto i cosiddetti con ste sciocchezze anni ’80 (che sono uguali a quelle anni ’60-’70’-’90…)! Molte donne non appartengono a nessuna di queste categorie, rincitrullito di un autore con non sei altro! Sai invece come pernso sia tu che hai scritto tutte ‘ste castronerie?! Il classico che fa tanto il furbo e lo sveglio che poi finisce cotto e mangiato dalla classica fighetta da brodo della compagnia, con le unghiette lunghe e “ricamate”, l’impiegatina da presentare alla mamma, che scoprirai solo dopo dieci anni che s’è fatta l’intera provincia, compreso il tuo migliore amico, oltre a stare con te solo per l’appartamento in centro e la vacanze alle Maldive… E io sarò lì a ridere come una matta! Ma autoin****ti! PS Vediamo quanto hai la coda di paglia, ovvero se hai le pa**e di pubblicare il mio commento! Peace querido amico!
Ecco, mi pareva mancasse qualcosa… gli ultimi due commenti me lo hanno ricordato: le donne-femministe, tipicamente aggressive e prive di qualsiasi senso d’umorismo se non quello del righello.
Alcune fra le risposte mi lasciano basito, ma è così difficile riconoscere un articolo umoristico? Bah…
Io sono donna Ikea, lavatrice, chioccia e tutto sesso insieme…ma non è colpa mia. È che ho un uomo-divano :p
Il problema non sono i fabiovoli che inanellano questi trenini di stereotipi squallidi, tra l’altro senza un minimo di autoironia, ma con una spocchia ingiustificata tracotanza scema da dodicenni (no tesoro, a 70 anni non avrai fidanzate trentenni a meno che tu non sia abbastanza ricco da pagarle): il problema sono i conoscenti di Fb che condividono questa roba oscena che nemmeno a Colorado Cafè accetterebbero. E mi appare in bacheca.
Tra i commenti ci sono un paio di donne inacidite che criticano l’autore. Beh, ecco il fenotipo “se ironizzi sulle donne sei un frocio represso”, ovvero quelle che solo un represso gay non dichiarato potrebbe rifiutarle, invece di ammettere che sono delle cozze infami e pure pretenziose. Di solito sono quelle che alla fine verso i 40 si sposano con l’impiegatino con il riporto e gli occhiali, visto che a 30 anni sono state mandate a quel paese da chiunque dopo il primo appuntamento…
Mi pare che nella premessa fosse chiaramente specificato che non si sarebbe parlato di Tutte le donne ma di Alcune..per altro è sempre una questione di abbinamenti, sono convinta che molti dei lettori maschi staranno cercando uno dei “fenotipi” che ad un altro possono sembrare insopportabili. Poi dai..è impossibile prendersela perchè come ogni caricatura l’estremizzazione è drastica ^^’ Per altro, smontare le donne è abbastanza facile, un articolo sugli esseri assai più semplici che sono gli uomini sarebbe invece un bel po’ più difficile e interessante da leggere 😉 a quanti tipi si arriverà? 3 al massimo? aspettiamo di leggere ^^
Simpaticissimo…mi dispiace per quelle poche che se la sono presa…ma che vuoi farci avranno visto la loro vita in uno dei fenotipi…