A chi danno fastidio gli scritti del Generale Fernando Termentini? Certo, scrivere di Marò ostaggi in India, di armi chimiche siriane, o, come in passato, di uranio impoverito, non è come scrivere ricette di cucina. E qualche antipatia a scrivere di certi argomenti ce la si tira addosso…
“Ieri in serata – scrive Termentini – ho pubblicato un pensiero sul mio blog e l’ho postato in vari gruppi su FB.
Improvvisamente molti amici mi avvertono che compaiono sulle loro bacheche link a miei recenti articoli accompagnati dalla scritta “Attenzione Questo link potrebbe essere dannoso. Presta attenzione. Maggiori informazioni sulla protezione del tuo account”.
Proprio perche’ credo nella democrazia e nella liberta’ di espressione improntata all’educazione ed al massimo rispetto reciproco, informo tutti su quanto sta avvenendo.
E’ una chiara dimostrazione di un’azione di censura ed oscuramento degno delle peggiore dittature che hanno contraddistinto la storia dell’umanita’.
Ho motivo di ritenere – continua il Generale Termentini – di avere anche sotto monitoraggio il telefonino e siccome non credo io possa attirare cotanta attenzione della magistratura perche’ non mi risulta che abbia commesso reati ne’ materiali ne’ d’opinione, invito chi arbitrariamente opera in tal senso ad essere piu’ prudente.
Sono veramente stufo per non usare termini piu’ duri e sono sul punto di attivare io l’attenzione della magistratura perche’ mi vengano restituiti i diritti garantiti dalla costituzione e cessino indebiti monitoraggi anche accompagnati da una serie di offese, calunnie e diffamazioni sulla mia persona, magistralmente pilotate da chi e’ disturbato dalle verita’ che tento di esprimere .
Sicuramente – conclude il generale -i link dei miei articoli non sono pericolosi per chi vi clicca sopra, piuttosto potrebbero preoccupare qualcuno che disturbato si impegna ad ostacolare il confronto delle idee.
Non mi arrenderò per questo. Continuerò e, piuttosto, diventerò anche più incisivo nel momento che queste azioni nei miei confronti mi inducono a pensare che con il mio scrivere forse mette in luce verità scomode. Viva l’Italia!”