Quando il fischio finale dell’arbitro ha sancito il pareggio (0-0) tra Akragas e Savoia, l’esultanza dei giocatori campani è stata come una liberazione. Lo stesso tecnico Feola, ammetterà poi in sala stampa a fine gara, di aver preparato la partita dell’Esseneto per un pareggio.
Ma andiamo al match. Lo stadio presenta uno scenario unico con oltre seimila spettatori e la splendida scenografia della curva sud. Pino Rigoli manda in campo dal primo minuto Valenti, De Rossi, Parisi, Vindigni, Astarita, Aprile, Assenzio, Giuffrida, Savanarola, Saraniti e N.Arena. A sorpresa manca capitan Pellegrino fuori per un infortunio delle ultime ore. Per il Savoia spazio invece a Maiellaro, Petricciuolo, Viglietti, Manzo, Stendardo, De Liguori, Tiscione, Ruscio, Del Sorbo, Scarpa ed Esposito.
La partita è subito nervosa, palpabile l'”aria tesa” delle grandi occasioni. L’arbitro di Vicenza Gabriel Amabile riesce comunque a mantenere il controllo della gara, tra le squadre non c’è palla che non viene contesa con la consapevolezza dell’importante posta in gioco. I bianco-azzurri fanno la partita col possesso palla che a fine gara dirà sessantaquattro per cento per l’Akragas e trentaquattro per il Savoia. Un dato che la dice lunga su chi abbia giocato meglio creando di più, le parate strepitose del portiere oplontino Maiellaro, almeno in due occasioni, hanno salvato il Savoia. Nell’Akragas Arena è stato una spina nel fianco della difesa avversaria ma alla fine quello che è mancato è stato proprio il goal, più volte sfiorato. A centrocampo ha particolarmente brillato Assenzio che attraversa uno stato di forma eccezionale e la difesa ha tenuto egregiamente. Nel Savoia da registrare solo uno spunto pericoloso di Meloni ben parato, in uscita, da Valenti. Forse qualche tifoso si sarebbe aspettato qualche minuto in più per Maurizio Nassi entrato a pochi minuti dal fischio finale e che per movimenti, e con un tiro pericoloso, era riuscito da subito a rafforzare l’attacco.
A fine gara Alessi ha dichiarato: “Questo pubblico mi ha emozionato. Un pubblico maturo, in una partita non facile. Il risultato è bugiardo, ed ho dovuto constatare che sono venuti qui per lo zero a zero. Andremo avanti con grande determinazione, siamo a meno tre punti dalla capolista e ci dobbiamo credere”.
Ancora più incisivo mister Rigoli che non le manda a dire dopo le polemiche che hanno preceduto il match e dopo la buona prestazione dei suoi: “Il campionato lo vinciamo noi. Sul campo c’è stata una sola squadra. Il Savoia per quanto ha speso dovrebbe fare cento punti. Non siamo andati mai in difficoltà e sono orgoglioso di questi ragazzi che non cambierei con nessuno del Savoia. La squadra ha raggiunto la giusta maturità e non ci siamo mai nascosti come qualcuno dice, ma c’è stato solo la graduale consapevolezza, giorno dopo giorno, che si poteva puntare sempre più in alto. Del Savoia mi ha deluso il loro modo di giocare a calcio, ed i loro dirigenti, anzi faccio il nome, parlo di Simonetti”.
Dal canto suo il tecnico Feola è apparso pronto ad attutire il colpo dell’evidente antisportivita’ della sua società prima del match: “L’Akragas sta facendo un campionato strepitoso, per noi era importante soprattutto non perdere. E’ stata la classica partita tra due squadre che non volevano perdere. Per il resto, rispetto a quello che voi giornalisti mi fate osservare sul nostro comportamento giorni prima della partita, io posso rispondere solo delle mie dichiarazioni. Dedico la nostra prestazione al Presidente Lazzaro Luce”.
Il Savoia dei “Galacticos”, come erano stati definiti, esce dall’Esseneto ridimensionato. I trentanove punti ancora a disposizione prima della fine del campionato fanno gola sia al Savoia che all’Akragas: la spunterà il gruppo agrigentino? O a fare la differenza saranno le individualità degli oplontini?
Rogero Fiorentino