
La lettera del Sindaco Zambuto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la proposta di pagare i funerali e l’intitolazione della via, dove ha perso la vita la stessa Chiara La Mendola per una buca più volte denunciata e li da tempo a far da trappola, ha mandato su tutte le furie tanti cittadini.
Spontaneamente, con un lumino in mano, si sono recati in centro città a confortare la famiglia ed a protestare contro un’amministrazione che forse è solo capace di rimandare gli interventi ed attribuire le colpe ad altri, ma mai ad ammettere le proprie manchevolezze. Per gli agrigentini e per la povera Chiara, purtroppo, non si è fatto sostanzialmente mai nulla, ed anche se rattoppare qualche buca stradale non costava molto ed era la cosa più semplice, economica e rapida da fare, si è arrivati fino al sacrificio di una giovanissima e, prima di lei, di altri.

Le urla sono state strazianti, la rabbia forte ed incontenibile, la voce del popolo ha gridato per tutto il percorso frasi come: “non vogliamo più vittime della strada”, “buffoni”, “vergognatevi”, “assassini”, “Agrigento senza Comune”, “dimettetevi”, “vogliamo giustizia…”.
Giustizia sarà fatta? Serve una morte per far sistemare un manto stradale o una buca? La giustizia farà il suo corso e con precisione accerterà le responsabilità e la dinamica dell’incidente, ma i gravi inadempimenti difficilmente saranno perdonati dai cittadini.
Figuriamoci quelli di un’amministrazione comunale chiaramente in letargo.
Rogero Fiorentino