Forconi, Landini (Fiom) a Radio 24: “Non sono sorpreso, ma episodi inquietanti: alcuni imprenditori hanno chiesto ai lavoratori di non andare in fabbrica”
“Crisi di rappresentanza sotto gli occhi di tutto, a rischio la tenuta democratica”
“Non sono sorpreso che nel paese monti una protesta, sono mesi che i problemi vengono denunciati e non risolti. Ci sono cose un po’ inquietanti. Mi hanno telefonato dalla Fincantieri di Monfalcone, dove domani la Fiom sciopererà per portare i lavoratori a Roma, e mi hanno raccontato che in alcune aziende che lavorano in appalto sono gli imprenditori che invitano i lavoratori a non andare in fabbrica”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, intervenuto a “Effetto Giorno”, su Radio24, sulla protesta dei cosiddetti forconi, nel primo giorno di mobilitazione della Fiom, che ha visto il sindacato portare 100 scatoloni davanti al ministero dello Sviluppo Economico. “Sono elementi che andrebbero capiti con precisione e andrebbero capiti con precisione obiettivi, le forme, le ragioni che portano ad una protesta, fermo restando il diritto a manifestare e che questo avvenga nel rispetto delle regole e senza forme di violenza”. Vede rischi da un protesta così destrutturata? “Credo che sia uno dei problemi che abbiamo di fronte – prosegue Landini ai microfoni di Radio 24 – Che ci sia una crisi di rappresentanza politica, sindacale, delle imprese e del mondo del lavoro artigiano e autonomo è sotto gli occhi di tutti, un fatto che rende evidente il rischio di tenuta democratica e sociale. Servono dei cambiamenti della politica economica che diano risposte ai problemi e la centralità di tutto è proprio il lavoro”.