Oggi forse stiamo imparando qualcosa di nuovo sul ruolo del Ministro degli Affari Esteri italiano, dopo che abbiamo appreso in questi 21 mesi di prigionia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone altre lezioni di Diritto Internazionale e di difesa della sovranità nazionale.
Il responsabile della Farnesina, infatti, rompendo un silenzio assordante sulla vicenda dei due Marò ci informa che :
Bonino esclude viaggio, “lavoro al caso ma non in India”
(AGI) – Roma, 7 nov. – Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, non andra’ personalmente in India per affrontare con il governo di New Delhi la vicenda giudiziaria dei due maro’ italiani detenuti in loco, ma lavora al caso dall’Italia.
Lo ha precisato lei stessa, rispondendo a una domanda sulle indiscrezioni della stampa indiana secondo sarebbe in procinto di recarsi nel Paese proprio per affrontare la questione: “No”, ha risposto la titolare della Farnesina. E poi ha aggiunto: “Lavoro (al caso), ma non in India”.
Il ministro ha parlato a margine della presentazione dello spettacolo teatrale sul femminicidio, ‘Ferite a morte’, che andra’ in scena il 25 novembre a New York.
Una decisione che ci induce a pensare che il Ministro non ritiene opportuno impegnarsi in prima persona della sorte di due militari italiani che lo Stato ha estradato per tre volte in un Paese – l’India – dove è prevista la pena di morte a fronte di una dichiarazione indiana che non ha nessuna valenza secondo la Suprema Corte Costituzionale.
Non ci si permette di giudicare, prendiamo solo atto della scelta istituzionale e personalmente arrossisco di vergogna di fronte ad una dichiarazione di simile portata. Mi auguro che diserti anche il summit Europa – Asia, che verrà ospitato a Delhi l’11 e 12 novembre.
Non ho parole !!!!